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Poi, in molti casi succede, come del resto nella vita, che solo un certo numero di progetti vengano realizzati.
Nonostante ciò, per fortuna, desideri e speranze rimangono, anche se frequentando gli studi degli artisti si nota come molti disegni siano riposti in cassetti o sparsi un po' ovunque.
Può accadere che alcuni di questi, non abbiano nulla da invidiare a opere compiute poiché racchiudono, oltre alla testimonianza di un atto creativo, la statura di un'opera compiuta.
A questo punto la loro condizione apre al concepimento di una mostra, e tant'è.
"Osvaldo Licini. Disegni di sogno" è il titolo della personale in corso presso Lorenzelli Arte a Milano, a cura di Roberto Borghi e Matteo Lorenzelli.
Nei numerosi disegni in mostra eseguiti prevalentemente a matita affiancati, in misura minima, da alcuni dipinti, emerge l'eleganza del tatto e la capacità di sintesi dell'artista marchigiano (Monte Vidon Corrado 1894-1958) che dopo avere frequentato l'Accademia di bella Arti a Bologna nel 1911, dove ebbe tra i suoi compagni Giorgio Morandi, si trasferì a Parigi traendo ispirazione alla pittura di Matisse.
Durante tale permanenza visitò lo studio di Kandinsky e vide per la prima volta opere di Man Ray.
Tra i riconoscimenti più significativi la vittoria nel 1958 del premio Biennale di Venezia.
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Le forme conoscibili aprono ad una percorrenza di inafferrabile lievità composta da linee e spazi lontani dal mondo terreno; si entra nel sogno, in regioni fantastiche, nell'intimità sentimentale dell'artista, ed allora sono sufficienti poche linee per aprire porte immaginarie, dove vagare diviene elemento salvifico e liberatorio per chi artista non è.
Osvaldo Licini – "Disegni di sogno"
Milano, Lorenzelli Arte, Via Buenos Aires 2
Fino al 30 gennaio
Orari: martedì-sabato 10-13/15-19
Milano, Lorenzelli Arte, Via Buenos Aires 2
Fino al 30 gennaio
Orari: martedì-sabato 10-13/15-19