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Il Direttore del Museo D'Orsay, Guy Cogeval, al quale verrà assegnata una laurea honoris causa presso l'Accademia Albertina, ha anche anticipato che nel solco della sua politica di far viaggiare le collezioni del suo museo nel mondo, prossimamente a Torino arriverà anche Manet. Una Mostra del genere necessita di notevoli contributi anche privati. A parte il Gruppo Skira che produce la rassegna in collaborazione con la GAM, tra gli sponsor occorre citare il Gruppo Unipol, FCA Fiat 500 e come media partner La Stampa e Il Secolo XIX.
Torino punta sull'arte perché crede che la cultura costituisca di per sé un modello di sviluppo e una leva per la qualità della vita sia in termini sociali che economici.
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"Meno tecniche e teorie e più istinto". Se volessimo definire in poche parole l'impressionismo questi sarebbero termini molto calzanti. Altra affermazione che forse potrebbe portare chiarezza alla definizione di questo movimento è: i pittori "perseguono unicamente un effetto di impressione, lasciando la ricerca dell'espressione agli amanti della linea". Altro elemento per capire questo tipo di pittura è la ricerca da parte di questi artisti, Monet in testa, di una certa atemporalità, un assoluto, "la poesia eterna del mondo, in ciò che ha di più affascinante e spontaneo".
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Una bella frase di Monet che racchiude la sua poetica: "Sono costretto a continue trasformazioni perché tutto cresce e rinverdisce. Insomma, a forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente."
Il soggetto, il "motivo" – lo dice lo stesso Monet – conta poco. Conta la ricerca degli effetti di luce e le loro variazioni durante le ore del giorno. Pensiamo alla serie, come le "Ninfee", peraltro anch'essa oggetto di critiche da parte di chi ha voluto assimilare questi lavori a poco più che un "gioco d'artifizio", senza tenere conto, invece, della capacità dell'artista di cogliere il rapporto sottile e coinvolgente tra luce e colore. Cezànne affermava, per dare senso all'operazione di astrazione del suo amico pittore: "Monet non è che un occhio, ma che occhio!". E Guy de Maupassant lo definiva un vero "cacciatore di impressioni".
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Info.
Monet dalle Collezioni del Musée d'Orsay
Fino al 31 gennaio 2016
Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta, 31, Torino
Da Martedì a Domenica: 10.00 – 19.30 Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un'ora prima
www.mostramonet.it
Monet dalle Collezioni del Musée d'Orsay
Fino al 31 gennaio 2016
Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta, 31, Torino
Da Martedì a Domenica: 10.00 – 19.30 Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un'ora prima
www.mostramonet.it