I lavori di Annalisa Mitrano realizzati con differenti materiai quali vetro, legno, lamiere, plexiglas aprono a profondità interiori ottenute con la successione di più strati, come fossero esfoliazioni animate da moti inconsci impossibili da contenere nel profondo e di necessità trasferiti in opere d'arte.
Sono maree dell'anima, sospiri discontinui, composti da più superfici vitree, entro le quali è possibile vedere la propria immagine riflessa, ma frammentata data l'irregolarità delle superfici, a dire come ogni personalità difficilmente risulti pienamente decifrabile.
Su tali corde emotive si muove la personale di Annalisa Mitrano dal titolo "la leggerezza e il peso dell'invisibile".
Appositamente creata per la mostra "presenze invisibili", installazione posata a terra composta da vetro, lamiere e ferro, fa riferimento alle attuali folate migratorie, dove le lastre di lamiera simboleggiano le tenebre delle maree, le forme ovali di vetro la fragilità dei naviganti, il ferro che le avvolge un elemento di costrizione.
Le lacerazioni e le stratificazioni presenti in più lavori, ne ampliano i confini fisici, si è tentati dalla tattilità, dal desiderio di misurarne la profondità, di cogliere l'essenza profonda di ogni lesione.
Ogni ferita aspira ad una saturazione, a tal punto sono le cuciture a dare vita a "Distacco", con percorrenze tali da creare più trame segniche su una composizione di lastre di bianca trasparenza.
E sta nell'atto del cucire il senso profondo dell'unione dopo la sofferenza,affinché la rimarginazione porti alla cicatrice, come inalienabile segno di memoria.
L'opportunità di incontrare Annalisa Mitrano durante l'installazione della mostra ci ha permesso di rivolgerle alcune domande.
A un certo punto del suo percorso creativo mi è parso che in lei sia maturata la necessità di andare oltre la superficie piana al fine di privilegiare la tridimensionalità.
"Anche se operavo su fogli i miei lavori erano già tridimensionali perché lavoravo su più strati, inoltre i materiali come senso tattile e artistico mi prendono molto, di conseguenza faccio anche scelte precise perché ho bisogno della loro espressività".
"Anche se operavo su fogli i miei lavori erano già tridimensionali perché lavoravo su più strati, inoltre i materiali come senso tattile e artistico mi prendono molto, di conseguenza faccio anche scelte precise perché ho bisogno della loro espressività".
A questo punto parliamo di materiali e di scelte.
"Io lavoro molto sui contrasti, ho bisogno di stabilire un punto di equilibrio tra materiali diversi, spesso i miei lavori sono anche un po' autobiografici, sono lo specchio del mio carattere, con momenti gioiosi e lievi che si contrappongono a stati d'animo difficili da esprimere".
"Io lavoro molto sui contrasti, ho bisogno di stabilire un punto di equilibrio tra materiali diversi, spesso i miei lavori sono anche un po' autobiografici, sono lo specchio del mio carattere, con momenti gioiosi e lievi che si contrappongono a stati d'animo difficili da esprimere".
Lacerazioni, percorrenze, trasparenze sono i tre elementi connotativi dei suoi lavori.
"Devo per forza uscire da quello che opprime, blocca e soffoca al fine di trovare una via liberatoria e volatile".
"Devo per forza uscire da quello che opprime, blocca e soffoca al fine di trovare una via liberatoria e volatile".
Annalisa Mitrano – "la leggerezza e il peso dell'invisibile"
Fino al 4 gennaio 2016
Spazio danseei, via Oriani 62, Olgiate Olona
Orario: venerdì sabato 16-19
Fino al 4 gennaio 2016
Spazio danseei, via Oriani 62, Olgiate Olona
Orario: venerdì sabato 16-19