"Sono molto soddisfatta – ha continuato l'assessore – per il grande interesse manifestato da tutti gli interessati per questo progetto, fortemente voluto dal presidente Maroni, e che, siamo certi, potrà valorizzare al meglio sia il territorio varesotto sia tutta l'area di Malpensa. Nella nostra intenzione – ha spiegato – il museo dovrà promuovere e mettere a sistema tutti i musei con reperti golasecchiani: quello di Arsago Seprio, Gallarate, Golasecca e Castelletto Ticino. La nostra intenzione – ha rimarcato l'assessore Cappellini – è di realizzare il museo all'interno dell'area aeroportuale di Malpensa, proprio dove sono stati rinvenuti i reperti, convinti che questa iniziativa potrà dare un maggior lustro alle infrastrutture presenti in quell'ambito".
Malpensa, uno scalo con museo archeologico
Sono state rinvenute fra l'agosto e l'ottobre 2014 durante i lavori di bonifica da ordigni bellici e potrebbero essere ospitate in un museo da realizzare nell'aeroporto della brughiera. Sono oltre 80 sepolture con corredo ceramico e bronzeo della fase Protogolasecca (XII secolo a.C.) e altre testimonianze di epoca romana.
"Potrebbe essere Malpensa il primo aeroporto al mondo ad ospitare un museo archeologico". L'idea è stata lanciata dall'assessore regionale alle culture, identità e autonomie della Lombardia Cristina Cappellini durante il sopralluogo ai cantieri del collegamento ferroviario fra i Terminal 1 e 2. "Far rimanere sul territorio i ritrovamenti effettuati durante gli scavi – ha detto Cappellini – è sicuramente la soluzione migliore. Come ritengo giusto che siano qua e che possano costituire un punto di riferimento non solo per gli amanti della storia, ma anche per chi arriva e o parte dallo scalo varesino. L'allestimento in quest'area permetterebbe, oltretutto, a chi transita su Malpensa, di immergersi in una realtà che ha più di 3.000 anni di storia".
Il collegamento ferroviario tra i terminal T1 e T2 dell'aeroporto sarà lungo quattro chilometri e i lavori dovrebbero concludersi per l'estate del 2016. La spesa, prevista in 115 milioni di euro, è sostenuta da Regione Lombardia (31 milioni), Fnm, Ministero delle Infrastrutture, Sea e Unione europea. Al tunnel tra i due terminal si aggiungerà, poi, il collegamento fra il terminal 2 e Gallarate
Le tombe di Malpensa sono state inviate in un laboratorio di restauro, a Faenza, e le operazioni archeologiche si concluderanno a febbraio 2016, con un investimento di 200mila euro da parte di Fnm e la collaborazione della Soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia. Ma questa storia, è ancora ben lungi dall'essere stata raccontata. Soprattutto perché i ricercatori e i responsabili del cantiere ferroviario temevano furti. Basti pensare che si tratta di 80 nuove tombe come conferma la dottoressa Barbara Grassi della Soprintendenza archeologica a fronte della cinquantina già conosciuta a Golasecca. Girano poche foto dei reperti, le operazioni sono ancora sotto traccia. Le tombe di Golasecca, sulla collina del Monsorino, sono del XI-IV secolo a.C., ma le pietre funerarie di Malpensa sono incredibilmente ancora più antiche e risalgono a un periodo dal XII al IX secolo a.C. "Il cantiere della ferrovia si è trasformato in una straordinaria occasione di ricerca archeologica e di studio – ha dichiarato Barbara Grassi – grazie ai fondi specifici previsti negli appalti, tombe e corredi sono state scavate. Alla prima fase di restauro, seguirà quella di studio".