E' stata prorogata fino al 28 febbraio, in seguito al grande successo di pubblico e di critica, la mostra in corso alla GAM Galleria d'Arte Moderna di Milano "Adolfo Wildt (1868-1931). L'ultimo simbolista". Due settimane in più per offrire l'occasione al pubblico di visitare il prezioso percorso di oltre 55 opere dell'artista milanese, tra i protagonisti della scultura italiana del Novecento.
Con questa mostra, la Galleria prosegue il percorso di valorizzazione dei nuclei più significativi delle sue collezioni scultoree, inaugurato nel 2015 con la mostra monografica dedicata a Medardo Rosso.
Allestita nelle sale espositive al piano terra della Villa Reale, si avvale della collaborazione dei Musées d'Orsay et de l'Orangerie di Parigi ed è realizzata in partnership con l'istituto bancario UBS.
Il percorso espositivo è centrato sulla resa plastica e materica di alcuni soggetti portanti della sua produzione, alcuni proposti in più versioni per sottolineare la ricerca sugli effetti dei diversi materiali, ossessione del suo lavoro d'artista, oltre a 10 disegni originali di Wildt e sei opere a confronto: la Vestale di Antonio Canova, tre opere di Fausto Melotti e due di Lucio Fontana, suoi allievi alla Scuola del Marmo che fondò nel 1922, annessa all'Accademia di Brera l'anno successivo.

Nonostante il cognome d'origine germanica, Wildt nasce, si forma e muore a Milano dove trascorre larga parte della sua vita e svolge la sua attività artistica. Durante la sua vita d'artista, Wildt è stato amato e odiato dagli uomini e dalle donne del suo tempo, osannato e disprezzato dalla critica, suscitando ammirazione e ribrezzo, commozione e repulsione, mai lasciando indifferenti. Personalità indipendente, Wildt rimane al margine delle avanguardie e conserverà sempre un solido legame con la tradizione artistica italiana, dall'Antichità al Barocco, con una netta predilezione per la pittura del Rinascimento.

Questa mostra monografica pone in risalto questi rapporti, come pure l'unicità di Wildt e le sue affinità con i contemporanei, attraverso una selezione di opere dello scultore, a cui fanno da contrappunto quelle di altri artisti.

Oltre al parco di Villa Reale, che ospita La Trilogia (Il Santo, Il Giovane, Il Saggio), molte opere si possono visitare al Cimitero monumentale: l'Edicola Giuseppe Chierichetti e l'Edicola Korner 1929, ultima opera di Wildt entrata al Monumentale; il Monumento Ravera, in bronzo, riferito all'attentato contro Vittorio Emanuele III del 12 aprile del 1928, in cui perse la vita quasi tutta la famiglia Ravera; il Monumento Wildt del 1931, sepoltura dello scultore e della moglie Dina disegnato da Giovanni Muzio, nel riparto degli Acattolici; il Monumento a Ulrico Hoepli, fondatore dell'omonima casa editrice (1924); il Monumento Bistoletti o Casa del sonno risalente al 1922, anno in cui Wildt apriva a Milano la Scuola per la lavorazione del marmo; la Sepoltura dell'avvocato socialista Cesare Sarfatti, marito della critica d'arte Margherita Sarfatti.
In città si possono seguire le orme di Wildt in largo Gemelli, dove si trova il Tempio della Vittoria che ospita un'imponente statua in bronzo di Sant'Ambrogio: nel Chiostro dell'Università Statale di Milano si può ammirare il modello in gesso della stessa opera. In via Serbelloni 10, presso il palazzo Sola-Busca, si trova l' Orecchio, scultura in bronzo realizzata da Wildt nel 1927 che ha rappresentato uno dei primi citofoni di Milano e della storia: l'opera è stato concepita come un ingrandimento dell'orecchio del Prigione del 1915, presente in mostra, a testimonianza di come l'autore considerasse ogni frammento del corpo capace di esprimere un sentimento. Un'ultima, straordinaria opera di Wildt potrà essere ammirata nell'atrio di Palazzo Berri Meregalli in via Cappuccini,8.

Il progetto espositivo è stato arricchito in questi mesi da un programma di incontri di approfondimento condiviso con il FAI Fondo Ambiente Italiano e il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano. L'ultimo appuntamento si terrà il 25 febbraio alle ore 18.00 "150 anni monumentali. Un museo a cielo aperto", al quale interverranno Carla De Bernardi, Angelo Foletto e Paola Zatti.

ADOLFO WILDT (1868-1931). L'ULTIMO SIMBOLISTA
27 novembre 2015 – 28 febbraio 2016
GAM Galleria d'Arte Moderna, via Palestro 16 – 20121 Milano
www.gam-milano.com
martedì – domenica dalle 9 alle 17.30, lunedì chiuso
Biglietti incluso in quello di ingresso alla GAM (intero 5 euro – ridotto 3 euro)