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Storica galleria che fu costretta a chiudere, dopo anni di grandi mostre, per l'esorbitante fluttuazione del canone d'affitto dettato dalla differente destinazione d'uso commerciale.
Chiusura seguita alcuni mesi dopo dalla scomparsa di Salvatore.
A riproporre, con una seconda personale le opere dell'artista tedesco morto a Friburgo nel 2013, con "Le coppie si passano la palla", cadenza che rimanda agli scritti del connazionale Peter Handke e al suo "Prima del calcio di rigore", è Giò Marconi.
Nato a Fussen nel 1952, Forg insegnò all'Università di Arte e Design di Karlsruhe e in seguito all'Accademia delle belle Arti di Monaco, tra le sue infinte mostre nei più importanti spazi del mondo ricordiamo le personali al Musèe d'Art Moderne de la Ville de Paris e al Musum of Modern Art di New York.
In mostra, piccoli quadri raffigurano, in miniatura, lo stesso soggetto visibile nelle opere di grandi dimensioni, a definire il percorso creativo di Forg che, contrariamente a quanto avviene normalmente, trovano soluzione nelle grandi misure, per poi ridefinirsi, a seguito di una meditazione definitiva, in spazi ridotti.
Qui si comprende l'ironia del titolo, ogni coppia di opere, rimanda alle successive.
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Come i bambini anche gli artisti si divertono, e Forg si divertiva creando luoghi dalle successioni tonali definiti con passaggi di estrema delicatezza per poi lasciarsi andare in ritmie di segno-colore, di incontenibile gioia, così, in piena libertà.
Libertà possibile, data dalla conoscenza delle ferree regole che strutturano l'impianto accademico.
Gunther Forg – "Le coppie si passano la palla"
Milano – Giò Marconi, Via Tadino 20
Fino al 21 maggio
Orario: martedì-sabato 11-19
Milano – Giò Marconi, Via Tadino 20
Fino al 21 maggio
Orario: martedì-sabato 11-19