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Il Simbolismo è la reazione alla cultura positivista e materialista e cerca di guardare al di là della realtà fisica e indagare i misteri della natura, ricercando dietro i simboli significati altri da scoprire. Dal punto di vista artistico rappresenta il rifiuto dell'accademismo, ma anche dell'impressionismo, che considera apparenza, superficialità, con un ritorno al mito, alla leggenda, alla figuratività. Sono anche gli anni di Nietzsche e di Freud, e la ricerca simbolista ne capta lo spirito e si orienta verso i lati più oscuri dell'animo umano, appunto la morte, l'erotismo, l'inconscio, il mistero.
Naturalmente il Simbolismo non è uno stile di per sé ma un movimento composto da un insieme di stili diversi, che rendono difficile stabilire una sua linea univoca. Anche a seconda delle aree geografiche assume connotati e caratteristiche diverse. Nella mostra si tralascia, ad esempio, il Simbolismo dell'America del Nord e dell'America Latina, per restare entro i confini europei.
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Il Simbolismo di matrice nordica ha un diverso taglio in quanto risente di più dell'influsso di Nietzsche (la morte di Dio) e del pessimismo di Schopenhauer (la volontà come vettore di un dolore esistenziale) e si utilizzano linguaggi diversi compresa la musica (ricordiamo Wagner) per affrontare il tema in maniera più totalizzante, sperimentando tutte le tecniche espressive e tutti i materiali a disposizione. Qualche esempio: le opere di Bocklin (il silenzio della foresta, l'isola dei morti) con il ritorno ai miti, Ferdinand Hodler (l'Eletto), il guanto di Klinger.
Ma esiste anche un Simbolismo italiano che si deve alla creatività di Gabriele D'Annunzio che riuscì a fondere le due anime del movimento, quella romana (Sartorio, De Maria, De Carolis, ecc.) e quella milanese di Segantini e Previati, che trovarono nelle Biennali di Venezia, soprattutto quella del 1907 e le successive del 1909/1910, ampia adesione e portarono, tra l'altro, alla riscoperta di Botticelli e della sua Primavera (Galileo Chini). Dando spazio anche ad artisti meno conosciuti come Alberto Martini, che sonda gli abissi dell'eros, dove la donna viene rappresentata sempre in equilibrio tra dannazione e salvazione. La mostra si conclude poi con un finale onirico, immaginario di taglio orientale che ripesca atmosfere, cariche di ori, dalle storie delle "Mille e una notte" di Vittorio Zecchin.
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A questo link l'intervista al curatore della mostra, nel nostro Speciale Artevarese.
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra.
Dal 3 febbraio al 5 giugno 2016
Palazzo Reale, Milano
Orari apertura: lunedì 14,30 – 19,30
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9,30 – 19,30
Giovedì e sabato 9,30 – 22,30
Biglietti: Intero 12 euro, ridotto 10 euro
Il Catalogo è realizzato da 24 Ore Cultura, 320 pagg. 200 illustrazioni, costo 34 euro.
www.mostrasimbolismo.it
Dal 3 febbraio al 5 giugno 2016
Palazzo Reale, Milano
Orari apertura: lunedì 14,30 – 19,30
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9,30 – 19,30
Giovedì e sabato 9,30 – 22,30
Biglietti: Intero 12 euro, ridotto 10 euro
Il Catalogo è realizzato da 24 Ore Cultura, 320 pagg. 200 illustrazioni, costo 34 euro.
www.mostrasimbolismo.it