MORRICONE Un tuffo nell’atmosfera epica delle colonne sonore del Premio Oscar alla carriera, Ennio Morricone, che sono ormai parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Il tutto, gratuitamente.

L’Arena di Milano risponde col tributo dovuto all’ottantunenne capitolino che, con piglio da ventenne, ha diretto l’Orchestra Sinfonietta e il Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano.

Si è chiuso il Milano Jazzin’ Festival con una serata che ha scatenato i fans del noto compositore, ma anche tante polemiche. I biglietti omaggio, da ritirare nei giorni precedenti, sono andati a ruba (previa fila chilometrica) in meno di mezzora. Chi resta fuori protesta e, visto lo spettacolo, a ragione. Il Comune risponde con altri 3.000 biglietti, portando affluenza record all’Arena.

 

MORRICONE Il concerto – Quattro atti per due ore di musica: si parte con le note create per il cinema d’impegno, e dal palco, dal primo minuto, si percepisce il piglio e la grinta di un uomo piccolo piccolo, spalle al pubblico, che mette l’anima intera nei movimenti delle braccia.

“La battaglia di Algeri”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Sostiene Pereira”, “La classe operaia va in paradiso”, “Vittime di guerra”: la prima parte del concerto riprende le versioni originali delle colonne sonore di film a sfondo civile.

Si prosegue con un breve omaggio a Mauro Bolognini, regista scomparso nel 2001 e non sempre valutato a dovere, coi temi tratti da “Per le antiche scale” e “L’eredità Ferramonti”.

Il concerto raggiunge il suo climax con la parte dedicata al cinema di Sergio Leone. Un omaggio allo spaghetti western con le musiche entrate nella storia da “Il buono, il brutto, il cattivo”, “C’era una volta il west”, “Giù la testa” e “L’estasi dell’oro”: l’Arena intera si alza in piedi per abbracciare virtualmente Morricone.

Si conclude con le colonne sonore de “Chi mai”, “Novecento”,  “Nostromo”, “Nuovo Cinema Paradiso” e “Mission”.

 

Ennio MorriconeIl mito – Epico. Emozionante. Da pelle d’oca. Saranno i numeri? 40 milioni di dischi venduti, oltre 400 colonne sonore, 5 nomination all’Oscar.

Come descrivere la sensazione di assistere ad un concerto di un mito vivente?

Forse non si può e non si deve.

Una cosa è certa: è stato uno spettacolo appassionante, per un pugno di soli applausi. Certo ne valeva la pena (soprattutto se la fila per i biglietti la fanno gli amici).

“Al cuore, Ramon. Se vuoi uccidere un uomo devi colpirlo al cuore”. Così recita Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari”, e Morricone ha buona mira, e colpisce al cuore Milano, conquistando la standing ovation di un’Arena stracolma e vibrante.