Giorgio-Panariello-tour-Panariello-non-esiste-2010.jpg"Panariello non esiste" , è frutto della fantasia. Ma quando la fantasia supera la realtà, allora anche i sogni prendono forma. E, come per magia, Giorgio Panariello "diventa vero". Così vero da poterlo toccare, da poterlo ascoltare, da poterlo osservare nei suoi mille mutamenti – nelle sue rapide trasformazioni. Ospite del Teatro Sociale di Como lunedì 28, l’artista toscano, ha portato sul palcoscenico i suoi personaggi più famosi.. e non solo. Ha dimostrato di saper far ridere (e saperlo fare bene) ma anche di riuscire a coinvolgere il pubblico in riflessioni profonde, volte a mostrare il lato debole della vita: la malattia, la solitudine, il dolore. Una fusione perfetta tra comicità e dramma, mai forzata. Perché in ogni situazione quotidiana, si possono ben sposare una risata e una lacrima. Così Panariello narra i ricordi di un anziano – ormai solo, seppur attorniato dai tanti nipoti della sua "famiglia allargata". Guarda il mondo con lo sguardo malinconico di chi abbia vissuto la fame – la guerra e che, oggi, si trovi spaesato tra computer e telefonini di ultima generazione. Panariello racconta il suo amore grande per i cani e punta il dito, sul sottile confine tra scherzo e denuncia, contro chi li abbandoni o li maltratti. Panariello, ancora, traccia il contorno del complesso rapporto uomo – donna. Del tradimento e delle (tragiche ma anche divertenti – ancora una volta) temute situazioni nelle quali sia sufficiente una piccola prova (il solito orecchino dimenticato sul sedile della macchina) per far crollare tutto un mondo. Un mondo costruito su fondamenta di bugia e falsità. Giorgio fa ridere e commuove. Fa sognare e riflettere. Fa emozionare e coinvolge. Non lo fa da solo: sul palcoscenico, insieme a lui, ci sono musicisti – due cantanti di indiscutibile talento e ballerine dal corpo perfetto. Un mix esplosivo di arti che trovano, in scena, un equilibrio assoluto. C’è spazio per brani d’autore comepanariello_giorgio.jpg "La Canzone dell’Amore Perduto" di Fabrizio De Andrè, per la sensuale esibizione della ballerina in stile burlesque, per la musica travolgente del Tango, per una coreografia sublime fatta di luci e forme in continuo mutamento. Proprio come lui che, a velocità incredibile, si cambia d’abito per proporre nuovi personaggi – nuove scene – nuove emozioni. Come quella, indescrivibile, regalata dalla ballerina in tutù che abbraccia l’anziano commosso e – ancora – quella di Panariello riparato da un piccolo ombrello sotto una cascata di petali di rosa rossa. Un lungo viaggio all’insegna dei sentimenti e delle sensazioni più vere quello proposto al Teatro di Como che si conclude regalando l’ultima fusione incantata tra realtà e fantasia: Panariello non esiste, afferma l’artista e – come per magia – scompare dal palco..per ritrovarsi dopo pochi secondi in mezzo alla platea, a godersi i meritati applausi.

 

Curiosità – Afferma, sul palcoscenico, Panariello: "sapete come nasce il titolo del mio spettacolo? Camminavo per strada, incontro una mamma con un bambino. La mamma gli dice: <<lo vedi quel signore? E’ quello che ti fa tanto ridere alla tele, è Panariello>>. E lui: <<ma Panariello non esiste>>. Ecco, quel bambino mi ha dato una lezione. Perchè si esiste solo quando si è in Tv. Così ho avuto l’idea di intitolare Panariello non esiste questo mio ultimo lavoro."

Una fusione tra realtà e fantasia,un susseguirsi di personaggi noti e di riflessioni profonde. Questi gli ingredienti di "Panariello non esiste", lo spettacolo che l’artista toscano ha presentato lunedì 28 al Teatro Sociale di Como.