Concerto 30 giugno cartellone.jpgTre insegnamenti – L’altruismo vero è quello capace di estraniarsi da qualsiasi espressione di egoismo, per favorire la trasmissione del Bene e la condivisione di questo con gli altri. Perché c’è tanto da fare e sono in troppi a soffrire: aiutare davvero chi viva in una situazione di disagio significa "Dare" ed insegnare, a chi ancora non lo sappia, quanto sia appagante il mettersi a servizio di chi attenda una mano, un sostegno.

La gioia vera è quella che assume le sembianze di energia positiva. Energia vitale, energia irrefrenabile. Questa è la grande forza che convince i missionari, i volontari delle associazioni umanitarie e tutti coloro che scelgano di affrontare un percorso difficoltoso, a volte persino di sofferenza, ad andare avanti – a non smettere di costruire e di lottare contro il male. Quella gioia che dimostra quanto preziosa sia "ogni goccia dell’oceano" e che sprona a lavorare ancora, a versare "altre gocce", a fare di più.

La maturità vera non è dipendente da conoscenze scolastiche o da ricerche scientifiche. È quella che nasce dal rispetto e dalla presa di coscienza che tutto ciò che noi, uomini dei Paesi Occidentali, viviamo non sia regola e abitudine per tutti. Imparare a chiudere il rubinetto mentre laviamo i denti, a spegnere la luce quando usciamo da una stanza, ad attivare la lavatrice solo quando il carico sia completo – in modo da non sprecare detersivo e acqua. Sono queste piccole accortezze a formare la vera maturità dell’Uomo Occidentale, immerso nelle comodità e nell’evoluzione tecnologica, ma non per questo esonerato dai problemi che, purtroppo, rendono invivibile l’esistenza di molti. Di troppi.

Tre insegnamenti dal valore profondo. A spiegarli, a dimostrarne la veridicità, tre uomini. Uomini Occidentali che hanno avuto il coraggio di rinunciare, anche solo per un periodo della propria vita, al tutto, per toccare con mano il niente. Un percorso, il loro, fatto di altruismo vero. Quell’altruismo che porta alla gioia del dare e che permette la maturazione completa della persona.

Tre insegnamenti, tre uomini che parlano ma che soprattutto fanno, tre palcoscenici: quello dell’ex Cinema Rivoli – quello del Teatro "CheBanca!" e quello della Vita, specialmente.

Maurizio Magrin, autore del libro "Un uomo, una vita"; Padre MarioConcerto 30 giugno alleluya band.jpg Pacifici, da più di trent’anni missionario in Malawi e il noto Roberto Bof, da tempo impegnato nel sociale. Loro i protagonisti delle due serate varesine. La prima di presentazione del volume di Magrin e avvenuta lo scorso giovedì 9 in sala Montanari, la seconda – tenutasi il 30 all’Apollonio, con la partecipazione dell’Alleluya Band, gruppo proveniente dal Continente Nero e che, nella Città Giardino, ha aperto la sua Tournée europea. Il complesso musicale gospel si è proposto con 6 brani tratti dalla tradizione africana. Ognuno di questi portatore di un significato profondo e desideroso di raccontare pagine della vita quotidiana in Malawi. Vesti colorate, attrezzi e strumenti utilizzati per sopravvivere, passi di danza che provengono da lontano e parole che – seppur pronunciate in una lingua assolutamente distante dalla nostra e per noi incomprensibile – propongono concetti e pensieri adattabili anche alla società moderna e in grado di scuotere le nostre coscienze. "Guarda qua e là", dice la prima canzone: cerca la strada giusta, non demordere anche se la vita appare ai tuoi occhi ogni giorno più difficile. "Non sei solo", prosegue il secondo brano. I tuoi giorni sono scanditi dall’incontro con gli altri, e negli altri troverai il coraggio per guardare al domani. Il domani che, nella terza sonata, i genitori augurano ai loro piccoli. Aids e malattie contagiose minano, nel Sud del Mondo, la salute delle nuove generazioni ma non bisogna lasciarsi prendere dallo sconforto. Bisogna lottare e pregare.

Principi forti, messaggi corposi riproposti anche negli altri tre brani del gruppo, l’ultimo dei quali sarà presentato al Papa durante la prossima Giornata della Gioventù che si terrà a Madrid il 21 agosto.

Sono parole di sofferenza, a volte, quelle pronunciate dai giovani cantanti. Ma i loro corpi – impegnati in movimenti energici e sinuosi – i loro volti – sempre sorridenti – e la loro energia dimostrano una grande voglia di Vivere.

 

Il senso – Ogni mattina, in Africa, una donna compie 60mila passi per arrivare al pozzo più vicino dove prendere un’esigua quantità d’acqua che tutta la sua famiglia utilizzerà per l’intera giornata. Questo mentre, nei Paesi Europei, ogni persona consuma circa 200 litri di acqua in 24 ore.

La serata in compagnia dei ragazzi del Malawi è stata pensata per sensibilizzare, per educare al rispetto delle risorse naturali che possediamo e per raccogliere fondi da destinare alla realizzazione di un nuovo pozzo in terra africana.

 

Aiutare chi è accanto a noi – Fare del bene, lontano e vicino. Protagonisti dell’incontro anche numerose associazioni locali che non solo, per prime, si sono date da fare per sostenere le popolazioni del Sud del Mondo ma che, attraverso video e parole, hanno dimostrato la forza e il coraggio di chi, ogni giorno, conviva con una disabilità. Immagini emozionanti che, ancora una volta, insegnano ad ognuno di noi e ci invitano ad essere altruisti, a provare la gioia profonda del dare, ad osservare il mondo con maturità.

 

Info – per rivivere le emozioni della serata, cliccate qui.

Maurizio Magrin, Roberto Bof, Padre Mario Pacifici e i ragazzi dell’Alleluya Band protagonisti di una serata volta alla raccolta fondi per la realizzazione di un pozzo in Malawi. Un aiuto per l’Africa e per noi: ascoltando le parole dei cantanti, possiamo comprendere quanto si possa fare per aiutare chi sia in difficoltà. GUARDA IL VIDEO