La verità che fa male – La Fondazione culturale è ammalata. Bisogna curarla e rimetterla in sesto. Prima, però, occorre capire quant’è alta la febbre.
Il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani non tace la gravità della situazione. Ma si dice pronto a difendere il patrimonio esistente. E così, nel corso del consiglio comunale di lunedì, dedicato alle linee programmatiche della nuova amministrazione, si è ribadito quel che già si sapeva: i conti delle fondazioni (dei teatri e del Maga) sono da Profondo Rosso. Impegniamoci, insieme, a migliorarne le sorti.
Già, ma come? Tanto per incominciare, serve chiarezza. Entro fine Settembre, l’Assessore provinciale alle Politiche Sociali, Christian Campiotti, referente regionale del capitolo fondazioni, fornirà un resoconto preciso e dettagliato della reale situazione finanziaria del settore. Stabilendo di quanto è il buco (c’è chi parla di 300 mila euro, ma le cronache estive erano giunte a quota 800 mila) e di chi siano le responsabilità della voragine. Le risposte arriveranno da un tecnico, incaricato da Villa Recalcati, che dovrà mettere le mani nei conti gallaratesi.
Nel frattempo, la verità fa male. Guenzani è stato chiaro: le casse di Maga e fondazione teatri sono talmente vuote da rendere indispensabile un cambio di rotta e impossibile una fusione delle due realtà, come inizialmente ipotizzato. Il Museo, poi, è, fin dalla sua apertura, perennemente in perdita. Nessuna delle mostre presentate finora ha chiuso in attivo.
Ma allora, come se ne esce? Il Comune non ha la bacchetta magica, ma ha alcune priorità ben precise. Primo. Salvaguardare il patrimonio e proseguire nell’attività. Con meno eventi e meno grandeur, ma con la stessa sostanza. Secondo, valorizzare l’assessorato alla cultura, che in questi anni è rimasto sullo sfondo. Terzo, tutelare e razionalizzare i posti di lavoro. Consentendo al personale di lavorare per entrambe le fondazioni.
Consiglio comunale intenso, lunedì sera nella Città dei Due Galli. In primo piano, il destino della Fondazione culturale e del Maga.