La verità di Gallina – Parte ammettendo le sue responsabilità l’Ex Direttore Artistico di Fondazione Culturale Gallarate Città Adriano Gallina durante la conferenza stampa organizzata a Varese, nella sua abitazione, mercoledì: "per primo" – dichiara – "ho più volte evidenziato la necessità di nominare un Direttore Amministrativo al quale fosse affidato il controllo gestionale. A dimostrarlo un documento da me presentato al Presidente Lainati nel 2005. Va altresì riconosciuto che nel corso degli anni vi sia stato un progressivo miglioramento in tal senso. L’esperienza mi ha consentito di gestire in maniera più consapevole l’aspetto economico limando, con la riduzione dei costi del personale – delle spese di promozione e di programmazione, i debiti. Per quanto riguarda l’erosione del fondo di dotazione" – incalza poi Gallina – "la precedente amministrazione comunale si è forse dimenticata che tale fondo si identificava con quello di gestione. Il capitale iniziale di 790mila euro è stata la sola risorsa sulla quale basare i primi due anni di attività di Fondazione. Anni, oltretutto, dedicati all’avvio delle attività e quindi caratterizzati da investimenti cospicui". Anche sulla distinzione tra spese ordinarie e straordinarie l’ex Direttore Artistico fa il punto: "Io e il Presidente Lainati abbiamo sempre parlato con Nicola Mucci, forse privilegiando fin troppo il rapporto univoco e personale con lui. All’allora Sindaco non abbiamo mai negato le nostre difficoltà. Le spese ordinarie per la gestione dei teatri gallaratesi erano eccessive e, proprio per tale ragione, l’amministrazione comunale decise di inserire in bilancio la voce «Spese di manutenzione ordinarie speciali». Una termine certo strano che pare essere un ossimoro. Tale voce era stata concepita proprio per supportare Fondazione nella gestione degli innumerevoli costi di gestione. Per esempio, per la copertura delle spese di pulizia delle strutture". Per quanto riguarda la questione del reperimento dei fondi, Gallina spiega: "abbiamo duramente lavorato per ricercare sostenitori e partner. Amsc, in tal senso, ci ha supportato. Ad esempio fornendoci un cospicuo sostegno da parte del polo commerciale Il Fare che, però, nel giro di poco tempo si è rivelato un fallimento ed ha dovuto chiudere la sua attività. Anche la presenza di Abbonamenti Gold (non certo a prezzi vantaggiosi) permetteva il finanziamento delle nostre attività così come, ad esempio, la sponsorizzazione da parte di Yamamay. Quello che troppo spesso si dimentica di dire, però" – continua Gallina – "è che Fondazione non sia stata adeguatamente sostenuta dai suoi soci fondatori. Come Univa per citarne uno che, in sei anni, ha versato poco più di duemila euro a favore delle attività teatrali gallaratesi".
"Così come Mucci abbia dichiarato di non voler mettermi al banco degli imputati" – conclude l’ex Direttore Artistico – "io non sono qui oggi per puntare il dito contro nessuno. Sono anzi d’accordo con l’ex sindaco e con la Lega nel sostenere che si sarebbe potuto evitare lo scioglimento di Fondazione ma ritengo altresì che due siano stati gli errori della precedente maggioranza: credere di essere politicamente imbattibili a Gallarate e che la cementificazione della città avrebbe potuto inesauribilmente generare risorse economiche da investire in ambito culturale. Mucci era convinto che la realizzazione della Sky City avrebbe permesso all’amministrazione di ottenere risorse sufficienti per sostenere Fondazione Culturale e Fondazione Maga". VIDEO
"Mi assumo le mie responsabilità ma desidero altresì spiegare le mie ragioni e lo faccio non solo a parole, ma attraverso documenti che testimonino il mio costante interfacciarmi all’allora Sindaco Mucci". Esordisce così Adriano Gallina, ex Direttore Artistico di Fondazione Culturale Gallarate, rispondendo alle questioni sollevate durante l’ultima commissione cultura della Città dei due Galli.VIDEO