IERI LA VITTORIA, OGGI LA MEDAGLIA
Dopo centocinquant’anni Varese ha portato a casa un riconoscimento ufficiale, di peso, unico e dal valore inestimabile.
Grazie all’impegno di alcuni illustri varesini, la gloriosa battaglia di Biumo, combattuta il 26 Maggio 1859, occupa il posto che merita nella storia del nostro Paese.
L’eroismo di molti e il sacrificio di alcuni, ha restituito a Varese l’afflato mitico che ogni trionfo porta con sè, soprattutto quando è impastato di libertà, onore e idenità.
A suggello di questa impresa, il Comitato 26 Maggio 1859 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una medaglia, che speriamo possa portare alla riapertura del museo di Villa Mirabello.
1859-2009. Centocinquant’anni per comprendere a fondo il ruolo determinante che Varese e varesini hanno avuto nella lotta di liberazione. Una battaglia che non era solo di armi, ma anche, e soprattutto, di idee.
Non si combatteva solo per “cacciare l’invasore”, ma per segnare la Storia con il marchio indelebile dell’autodeterminazione. Nell’opuscolo, opportunamente realizzato dal Comitato 26 Maggio 1859, che presto si trasformerà in associazione, non c’è solo la puntuale e suggestiva cronaca di quei gioni di gloria, di eroismo, di sacrificio e di vittoria. C’è anche la ricchezza artistica e culturale che quegli episodi hanno lasciato in eredità. Dipinti, sculture, scritti, testimonianze, oggetti, monili, che, da un lato, ci aiutano a individuare meglio le radici dei varesini, dall’altro, restituiscono luce e vitalità alla città di Varese.
Vie, piazze, angoli e parchi: luoghi carichi di umanità, orgoglio e sofferenza, che fanno parte della nostra quotidianità, ma dei quali non capiamo fino in fondo il valore idenitario e simbolico.
Valga, per tutti, un solo esempio: il monumento di piazza del Podestà, impropriamente soprannominato “del garibaldino”. Quello raffigurato, infatti, è un “cacciatore delle Alpi”, ovvero un soldato dell’esercito regolare sabaudo.
Ebbene, in quella statua, l’immagine di un militare che sta per lasciare il fucile (la guerra) per afferrare la bandiera tricolore (l’unità), si riassume l’epoca che ha consegnato Varese alla Storia e all’eternità. Non a caso qel monumento è diventato il simbolo del Comitato.
E proprio per questo la medaglia donata dal presidente della Repubblica in occasione della rievocazione del 26 Maggio, assume un significato che va oltre il prestigio del riconoscimento, e diventa il primo tassello di un mosaico destinato a dare nuova luce a Varese, capitale di una cultura risorgimentale alta come i veri ideali, forte come il sacrificio, nobile come la libertà e densa come il sangue.
Scarica i documenti inerenti alla manifestazione:
Riflessioni sul risorgimento – pdf – 1.11 Mb
La Moneta commemorativa – pdf – 0.88 Mb