IL FASCINO DELLE ROVINE ARCHEOLOGICHE DEL SEPRIO
L’antico Castrum, la leggenda di Manigunda, regina dei Goti, l’anatema di Ottone Visconti. Viaggio in un ‘museo’ a cielo aperto ricco di misteri e di valore inestimabile per gli storici e prossimo patrimonio dell’Umanità
E’ un percorso che tocca le principali testimonianze antiche del territorio del Seprio. L’epicentro è il Parco Archeologico di Castelseprio, oggi prossimo ad essere nominato Patrimonio Mondiale dell’Umanità, con le rovine che ancora raccontano l’importanza dell’antico castrum e la sorprendente presenza di un misterioso artista orientale che racconta mirabilmente la vita di Cristo attraverso la rilettura dei vangeli apocrifi in Santa Maria foris Portas. Da lì si muove verso un’altra importante testimonianza longobarda, il Monastero di Cairate (attualmente purtroppo chiuso per lavori) edificio con varie stratificazioni, dove tuttora si trova il sarcofago che la leggenda attribuisce alla fondatrice, la Regina dei Goti, Manigunda.
- Castrum di Castelseprio: il ponte e le mura
- Castrum di Castelseprio: la Basilica di San Giovanni Evangelista
- Castrum di Castelseprio: il Battistero di San Giovanni Evangelista
- Castrum di Castelseprio: la casa dei canonici e i quartieri abitativi
- Castrum di Castelseprio: la chiesa di San Paolo
- Castrum di Castelseprio: il monastero di San Giovanni
- Borgo di Castelseprio: Santa Maria foris Portas
- Borgo di Castelseprio: gli affreschi di Santa Maria foris Portas
- Il Monastero di Santa Maria Assunta
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