Poche e con prudenza….Le vignette umoristiche, che una volta troneggiavano sulle prime pagine dei giornali, oggi a malapena campeggiano qua e là in compagnia di qualche articolo. Non solo. La satira è quasi scomparsa anche dalla televisione…..Un’espressione artistica in via di estinzione? Cos’è accaduto? Disegnatori in crisi per evaporazione di fantasia? Mancano spunti? I motivi non mancano, come ci spiega Giovanni Beduschi, affermato e famoso vignettista.
Per cominciare, dove sono finite le vignette sui giornali?
“Oggi queste illustrazioni vengono abbandonate all’ultima pagina o completamente cancellate per fare posto ad una foto di un bacio tra di Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser. Sembra un paradosso con tutti i mezzi che oggi abbiamo a disposizione (siti, blog, facebook, instagram, e altri ancora)… Ma è così…. La satira è una cosa seria e forse, proprio perché viviamo in questi tempi “comici” nella realtà, diventa poi difficile eguagliarla e presentarla bene sui giornali….”.
Com’è, oggi, disegnare la satira?
“Ultimamente si fa fatica, perché non ci sono più le figura o i temi da colpire. Oggi abbiamo Renzi che dice che bisogna abbassare l’età pensionabile; domani arriva Berlusconi e dice anche lui che bisogna abbassare l’età pensionabile, dopodomani arriva Salvini e dichiara che bisogna abbassare l’età pensionabile e poi arriva di Maio e il disco si ripete. Quindi gli argomenti di satira vengono affrontati a fotocopia, con l’aggiunta di chi urla di più. Oggi mancano figure di un certo calibro, tipo un Andreotti o un Berlinguer che, nel bene o nel male, prendevano la loro decisione. Lì la satira colpiva! Ora siamo immersi in una nuova stagione di estremismi populisti e zone grigie per cui non si riesce più a “colpire” come ai vecchi tempi”.
Si può fare disegno satirico su tutto?
“Certamente. Noi disegnatori riusciamo, con la lente di ingrandimento, a penetrare la realtà trasformandola in forma grottesca. Ma vedo che a tanta gente manca il senso dell’umorismo..”.
La sua vignetta più bella finora disegnata?
“Quella che descrive una scena tra moglie e marito: lei dice a lui, guardandosi allo specchio: “ Caro, voglio farmi un intervento di chirurgia plastica”. Lui risponde, sdraiato sul divano leggendo la gazzetta dello sport: “Amore, fare la chirurgia plastica è come cambiare le piastrelle in bagno: cambi le piastrelle ma il cesso rimane comunque!”. Queste sono saggezze di vita quotidiana…..”
… A proposito di vita quotidiana, questa volta riferita però a pezzi grossi del nostro Paese. Ecco un foglio bianco…. Quale personaggio pubblico meriterebbe una bella vignetta al vetriolo sulla prima pagina?
“…Bei tempi quelli di Berlusconi, un personaggio carismatico che ha permesso alla satira di avere un rilancio pazzesco. Perché, per essere corrosiva, ha bisogno di modelli forti. Per fare un esempio qualcuno ricorderà come Ettore Petrolini colpiva il Duce col suo “Me ne fregio”.
Oggi, invece, abbiamo un comico prestato alla politica, Beppe Grillo, e un premier, Matteo Renzi, che è un modello parodistico di per sé …Così è tutto molto più complicato. Se il giullare fa il giullare e il re fa il re va benissimo, ma se il re fa il giullare poi rischia di rubarti il lavoro. E questo è un problema, ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere”.
…Quindi, come vede il futuro della satira ? Se ci sarà un futuro…..
“A giudicare dalle reazioni forti e talvolta esagerate e violente che si vedono e si leggono mi chiedo se queste caricature siano ancora in grado di colpire. Gli autori sono per natura legati ad un doppio filo con il futuro, il compito del “satiro” è infatti quello di guardare oltre alla superficie e all’apparenza delle cose. Il futuro è pieno di spunti e di tanto lavoro. Lavoro duro, pagato spesso poco e male, o in certi casi pagato con la vita. Non dappertutto però le immagini satiriche hanno la possibilità di circolare come testimonianza di libertà d’opinione. Mi auguro che questo, un domani, possa diventarlo per tutti”.
Ha dirottato parte della sua arte alla satira sociale di costume come testimonia il suo ultimo libro Il mondo di Gio, Cris & Ricky. A questo proposito, ritiene che la famiglia sia uno dei luoghi preposti per riderci sopra?
Il libro è nato una mattina ascoltando alla radio l’intervento di un prete sulla famiglia definendola punto cardine di tutto. Accadeva in un periodo in cui il clima familiare non era proprio quello descritto nella pubblicità del “mulino bianco”. Se ne parlava attraverso divorzi, stupri e litigi e, ancor peggio, morti. Da lì l’idea di un libro che raccontasse, in maniera giocosa e spiritosa, la vita di una famiglia normale, senza mulini. Ecco che le vignette, tenute per anni chiuse in un cassetto ed eseguite per far ridere i miei congiunti, diventano “Il mondo di Gio, Cris e Ricky”, pubblicato nel 2015. Protagonisti io, mia moglie e mio figlio, con il nostro vissuto fatto di gioie, angosce, di trovate geniali di un figlio alle prese con la scuola e di una consorte che aspetta ancora il suo principe azzurro sul cavallo bianco. Insomma ognuno con le proprie battute ha descritto le diverse angolature di una vita matrimoniale normale. Anche questa è satira”.
Ripeterai l’esperienza di scrittore? Bolle qualcosa in pentola?
“Quando vedrò cadere dalla torre i politici odierni ed arriveranno altri peggio di questi, allora sì che si farà satira e anche un nuovo libro….”
Elisabetta Farioli
Chi è Giovanni Beduschi
Nasce a Mantova nel 1970. Vive e lavora a Milano dove, nel 1994, inizia la sua carriera di vignettista satirico sul giornale Zona Nove, un mensile che gli ha permesso di far conoscere la sua “matita” in tutta Italia. La formazione fumettistica avviene apprendendo le tecniche del mestiere con grandi nomi del settore quali Sergio Staino, Andrea Pazienza e Jacopo Fo. E’ presente in altre testate, come Il Nostro Tempo, Orizzonti Nuovi, quotidiani come Corriere della Sera, il Giorno, la Notte, L’Unità, periodici come Smemoranda, TFR, Omnibus e siti web. Pubblica libri di vignette: “Il Codice della Coppia” e “Il Vangelo secondo Silvio”. Alcuni suoi disegni si possono trovare nell’agenda scolastica “Comix”. Viene inserito nel “Dizionario degli illustratori contemporanei” e le sue vignette sono esposte alle più prestigiose rassegne umoristiche nazionali e internazionali ottenendo riconoscimenti e premi. Dal Duemila organizza mostre collettive con colleghi cartoonists. E’ direttore artistico a Cavernago al Castello di Malpaga. Curatore di manifestazioni dedicate a diversi temi: personaggi televisivi, Mike Bongiorno (Festival Sanremo 2014), a illustri maestri Leonardo Da Vinci, mostra itinerante, “Azzardo, non chiamiamolo gioco” evento realizzato in collaborazione con la fondazione Exodus. Realizza, in occasione degli attentati a Charlie Hebdo un e-book, poi diventato un video che ancora viene proiettato a Bruxelles al museo de la Bande Dessinée (uno dei più importanti riferimenti del fumetto al mondo).