Il volume, a cura di Elena Pontiggia, con la collaborazione di Monica Vinardi e di Arturo Tosi nipote dell’artista, riattraversa – attraverso la narrazione offerta dalle stesse voci dei protagonisti – un ampio arco cronologico di vita culturale e artistica italiana ed europea novecentesca.
Il pittore Tosi si rivela infatti, nonostante il carattere riservato e la scelta di vivere per lunga parte dell’anno appartato nell’isolamento di Rovetta, figura di spicco e di assoluto riferimento per le dinamiche del sistema dell’arte milanese tra gli anni Venti e Trenta.
La sua partecipazione al “Novecento” di Margherita Sarfatti, acquista infatti grazie a tali documenti, un ruolo ben più significativo di quello sinora attribuitogli, assolvendo la funzione delicata di ‘mediatore’ tra le anime discordi del movimento e rappresentando un insostituibile supporto a livello pratico e organizzativo.
Più ‘anziano’ di Sironi, Funi, Salietti, Malerba e di tutti i protagonisti del rinnovamento artistico italiano tra le due guerre – essendo nato nel 1871 – egli fu soprattutto animato da un forte desiderio di confronto umano e spirituale, e dalla determinazione ad evolvere la propria natura pittorica, di avvio tardo-scapigliata e ‘post-impressionista’, attraverso un
incessante riesame e raffinamento di una Natura che coincideva con il proprio, anche sofferto, paesaggio interiore.
La sua straordinaria curiosità culturale lo portò a ricercare stimoli, fonti e immagini, con eguale ansia di aggiornamento dei contemporanei a lui più giovani. Riferimenti costanti saranno l’amato Cézanne, Matisse, Derain, ma anche Picasso.
Chiamato a far parte delle principali sedi orientamento e di discussione critica, in giurie di accettazione o in commissioni per la scelta di opere da destinare a premi, in seno alle mostre della Biennale veneziana o alla Quadriennale romana, fu sempre pronto ad offrire la propria esperienza e il proprio sostegno ad artisti più giovani, che videro in lui l’esempio di una indiscussa moralità e di rara coerenza artistica, nel mutare dei tempi e del mondo dell’arte.
Il volume ha come introduzione un lungo saggio di Elena Pontiggia che ricostruisce il percorso dell’artista, soffermandosi sul periodo che va dai nudi “alcoolici” alla frequentazione della Famiglia Artistica all’adesione al Novecento Italiano, con numerosi e significativi dati nuovi.
Una inedita testimonianza di Tosi sulla stagione “alcoolica”, in particolare, suggerisce una umanissima motivazione di quel linguaggio informale ante litteram creato dall’artista intorno al 1895. Anche il suo rapporto col “Novecento” sarfattiano è indagato sistematicamente, gettando nuova luce sulle vicende del movimento.
Il volume, che uscirà domani, verrà distribuito in libreria da fine gennaio 2018.