Un’idea nata per scherzo fra tre amici, un’imprenditrice e due giornalisti bibliografi, che nel giro di qualche anno è diventata un punto di riferimento per la cultura locale. Con le sue preziose pubblicazioni, la casa editrice De Piante è ormai leader nel mondo dei collezionisti di libri. La peculiarità del progetto, infatti, si concentra su contenuti ad alto valore letterario, inediti e rari, plaquette, elzeviri giornalistici di scrittori del Novecento italiani, stampati in sole trecento copie numerate, che vengono presentate al pubblico con una frequenza di quattro pubblicazioni all’anno.
Il Made in Italy è la caratteristica che distingue la De Piante, sia nell’aspetto estetico sia in quello tipografico, dalla carta pregiata, al carattere di stampa, rigorosamente Bodoni, alla rilegatura a filo eseguita a mano, fino alle copertine affidate all’estro di famosi artisti contemporanei.
L’impresa si è rivelata rischiosa fin dalla sua ideazione, perché andava controcorrente in un momento storico durante il quale tanti editori erano costretti a chiudere.
Sta di fatto che i tre soci (Cristina Toffolo De Piante, fondatore finanziario e imprenditrice nel settore grafico, Luigi Mascheroni, giornalista culturale de Il Giornale, e Angelo Crespi, critico d’arte), con coraggio, testardaggine e magari anche un po’ di presunzione, che in certi casi non guasta, nel 2016 hanno lanciato la loro sfida al mercato, presentandosi con il libro “Non posseggo nemmeno una Divina Commedia: tre lettere inedite di Eugenio Montale”, con copertina di Roberto Floreani, uno dei più grandi astrattisti italiani.
«Per ciascuna pubblicazione – spiega Cristina Toffolo De Piante – i pittori creano per noi l’opera, che poi diventa la copertina. Non solo: delle 300 copie stampate, dieci vengono personalizzate dall’artista, che in questo modo rende ancor più preziosa la pubblicazione, così che gli interessati possono portarsi a casa, oltre al libro, anche una vera e propria opera d’arte».
Tra gli artisti che hanno aderito al progetto De Piante figurano altri nomi celebri, come Velasco Vitali, per la copertina intitolata a Gianni Brera, Ferdinando Scianna, per il volume dedicato a Leonardo Sciascia; mentre, per la prossima uscita, un omaggio a Paolo Villaggio, è stato chiamato Ugo Nespolo.
Il libro sarà presentato in anteprima il 6 aprile, nel corso del Busto Film Festival, alla presenza dell’artista e del regista Neri Parenti. Si tratta di un’intervista che la televisione Svizzera aveva realizzato con l’attore comico nel 1975, in seguito al successo del libro Fantozzi e in concomitanza con la produzione del film. Una conversazione dove emergono, oltre alla conoscenza di un Paolo Villaggio in veste di scrittore, uno spaccato sulla società italiana a metà degli anni ‘70.
In questi anni le pubblicazioni firmate De Piante sono state dedicate, tra gli altri, al giornalista sportivo Gianni Brera, che da amante della buona tavola aveva scritto un decalogo sulla degustazione del vino.
«Abbiamo pure pubblicato alcune lettere inedite di Oriana Fallaci – ci spiega ancora l’editore – su gentile concessione degli eredi, nelle quali si sfoga con il suo editore, Sergio Pautasso, perché tutti la consideravano solo una reporter di guerra, mentre lei si sentiva in tutto e per tutto una scrittrice. Ricordiamo anche un racconto di Piero Chiara e una conferenza di Giovanni Testori. Il nuovo progetto al quale stiamo lavorando, e che uscirà a breve, coinvolge la Fondazione Adriano Olivetti. Quando uscì la famosa “Lettera 22”, infatti, insieme alla macchina da scrivere veniva regalato un vinile, su cui erano incise le prime lezioni di dattilografia. L’introduzione al corso, molto simpatica, era di Mario Soldati. Noi pubblicheremo proprio quell’incipit».
Perché la scelta di una casa editrice così alternativa?
«Perché era il mio sogno e mi piaceva l’idea di portare a conoscenza alcuni scrittori, che non si studiano a scuola, come Sebastiano Vassalli o Emilio Villa, che secondo me, vale la pena leggere. Lo stesso Paolo Villaggio, ad esempio, tutti lo conoscono come attore comico invece è stato un grande autore. Diamo spazio anche a scrittori contemporanei, con la linea delle plaquette, che realizziamo, in particolare per i racconti di Natale».
Una casa editrice raffinata ed esclusiva, insomma. Non a caso, lo slogan che la contraddistingue recita: «Pochi libri per pochi». Le sue pubblicazioni sono disponibili solo nelle librerie tradizionali.
Per informazioni www.depianteditore.it
Elisabetta Farioli