Quale relazione esiste tra San Francesco e San Carlo Borromeo e cosa ha spinto a rendere la Chiesa della confraternita di San Carlo Borromeo a Lugano, un luogo di esposizione artistica? Ce lo racconta Il Priore Guido Baumann:
«Ho sempre amato molto San Francesco proprio per questa sua capacità di essere umile. Sono diventato priore di questa Chiesa, di questa Confraternita, e San Carlo Borromeo aveva nel suo stemma “Humilitas”, malgrado fosse stato un Principe della Chiesa e un Principe nobiliare. La famiglia esiste ancora adesso. Lui si è veramente spogliato di tutto, di quello che erano gli orpelli, a parte la dignità della carica, che a quei tempi era indispensabile: tutto questo mi trova sulla stessa lunghezza d’onda. Ho sempre visitato molti musei, amo l’arte, ma sono sempre stato un po’ amareggiato che moltissime opere d’arte sacra non fossero più conservate dove erano state create. Si trovano nei musei, magari giustamente e per motivi di sicurezza, ma qui avevo una parte bianca e mi dispiaceva. Avevo preso contatto con il Cantone, con il Comune, con la Curia chiedendo opere in prestito da proprietari o chi di dovere. Diffondendo questo mio desiderio, le persone si sono avvicinate e da cosa è nata cosa, è nata questa amicizia, questa collaborazione. È nata la convinzione che la fede va rappresentata ed è sorto questo connubio, questa collaborazione, questa complicità. Tra l’altro son tutte opere d’arte in mano a privati e, pertanto, anche essi hanno sentito il bisogno di portare al pubblico qualche cosa che loro hanno raccolto in casa propria. Anche io ho fatto delle piccole donazioni di oggettini sacri che avevo in casa, arrivando a questa conclusione: perché devo tenerli io? Li portiamo in chiesa, il posto è giusto e così è stato».
Daniela Gulino