Milano – “…io allora avevo sempre la cinepresa con me, proprio come un pittore ha l’album e la matita. In quegli anni prendevo appunti con la cinepresa e realizzavo così il mio lavoro”, con tale affermazione Marinella Pirelli (Verona 1925 – Varese 2009) si consacra tra le più iconiche figure del cinema sperimentale degli anni ’60 e ’70.
A tale scelta l’artista giunge grazie a un retroterra maturato in ambito pittorico, disciplina mai completamente abbandonata.
Con “Luce movimento. Il cinema sperimentale di Marinella Pirelli” a cura di Lucia Aspesi e Iolanda Ratti, il Museo del 900 rende omaggio a una delle figure che operando con il mitico “passo ridotto” è arrivata a creare il proprio medium artistico.
Con un percorso espositivo diviso in 10 sale, la mostra prende in considerazione un periodo compreso tra il 1961 e il 1974.
Ad accogliere i visitatori sono sei minuti di girato dove il gioco dei contrasti vede variare la luminosità di alcune forme vegetali in continua mutazione genetica.
In Marinella Pirelli, l’interesse per il teatro si focalizza sulla compagnia di prosa Carrozzone di Fantastico Piccoli, in qualità di scenografa, costumista e attrice.
Da tale esperienza prendono vita due film di animazione. “Gioco di dama” (1961-63) e “Pinca e Palonca” (1963-64).
Nelle sale successive sono visibili opere di grafica dove si comprende come l’artista abbia approfondito ricerche sulla luce e sulla natura del colore.
Il punto focale del percorso espositivo è composto da una struttura cinematografica percorribile realizzata nel 1969, entro la quale l’equilibrio tra buio e luce è anima pause e da abbaglianti folgorazioni di colore.
“Luce movimento. Il cinema sperimentale di marinella pirelli” – Museo del 900. Fino al 25 agosto. Orari: lunedì 14,30-19.30. martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9,30-19,30, giovedì e sabato9,30-22,30.
Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro.
Mauro Bianchini