Le due residenze teatrali della provincia di Varese, Karakorum Teatro e Teatro Periferico di Cassano Valcuvia hanno vinto un bando di Fondazione Cariplo che porterà quest’autunno all’apertura a Varese, presso lo spazio Yak, di una scuola teatro di alta formazione che ha come caratteristica una forte specializzazione. Essa si propone di formare nuovi profili professionali di operatori artistico-culturali, la cui preparazione non si limiti a quella tradizionale dell’attore e all’insegna di un teatro strettamente connesso alla società, volto alla realizzazione di spettacoli, ma anche di performance, di progetti per la partecipazione dei cittadini, di interventi urbani, nel paesaggio, nel sociale, negli ambiti educativi. Insomma si parla di un artista che lavora non solo nelle mura del teatro ma capace di interagire con il territorio circostante, di inventare delle proposte, di saperle gestire, programmare e portare a termine e quindi in qualche modo di interpretare la realtà e fornire degli strumenti artistici per rappresentarla.
Saranno attivati tre indirizzi di alta formazione: uno propedeutico per attori, uno per operatori teatrali nelle scuole e uno di teatro e Community Building.
Paola Manfredi di Teatro Periferico e Stefano Beghi di Karakorum Teatro ci illustrano i contenuti di questa nuova iniziativa: “Il primo corso propedeutico si propone di fornire competenze più approfondite nell’arte della recitazione a giovani allievi che abbiano già un percorso di studio attorale di base alle spalle e a ragazzi che magari hanno intenzione di iscriversi poi a un’accademia. Si tratta di un corso annuale. Chi partecipa deve avere una forte vocazione a lavorare con il territorio: oggi si deve uscire fuori perché la realtà è molto complessa, stratificata per cui è importante che l’arte si faccia mediatrice, negoziatrice anche dei conflitti e in qualche modo anche veicolo attraverso cui le tensioni e i problemi che esistono nella società possano essere rappresentati.
Il secondo corso, di teatro-educazione, prende le mosse dall’importanza dell’educazione teatrale nelle scuole e intende formare operatori che siano in grado di unire nei loro interventi i valori estetici propri dell’arte drammatica, la pratica pedagogica e la capacità di comprendere i contesti scolastici in cui operano per progettare interventi specifici. Prepariamo delle persone per insegnare teatro a scuola attraverso la figura di operatore scolastico teatrale perché in Italia pochissimi attori fanno questo lavoro: nella maggioranza dei casi sono insegnanti anche perché nelle scuole d’arte non s’insegna questa modalità di approccio. E’ invece importante conoscere il mondo della scuola, avere una preparazione specifica, capire quali sono i bisogni degli studenti e interagire con gli insegnanti, tradurre il proprio lavoro per renderlo fruibile in modo da usare questi mezzi teatrali non solo per organizzare spettacoli ma come strumenti di espressione e di crescita per i ragazzi.
Infine l’indirizzo di Teatro e Community Building accoglie le spinte a far uscire il teatro dalle sale per incontrare la comunità e contribuire al cambiamento culturale e sociale. Il corso si propone come cantiere di studio e di ricerca di nuove forme e nuovi linguaggi nati sulla soglia tra teatro e società e si avvale, a tale scopo, del contributo di artisti di diversa formazione e provenienza, con l’obiettivo di intrecciare arti e competenze”.
Stefano Beghi di Karakorum Teatro, impresa under 35 che gestisce lo Sazio Yak alle Bustecche, ci specifica: “Nell’incontro con Teatro Periferico l’aspetto che sicuramente ci ha legato è la sensibilità di lavoro con le comunità di riferimento.
Quando parliamo di Community Building parliamo di tutti con gli ambiti di lavoro che hanno a che fare con lo sviluppo del territorio e la costruzione di una comunità: si va quindi dal sociale, all’urbanistica, alla modellazione del paesaggio, alla gestione dei conflitti.
Il teatro a stretto contatto con la comunità di riferimento può diventare veramente quell’elemento di collante tra le diverse facce di una collettività: lo scopo è di quello di formare un piccola gruppo di artisti che sia in grado di dialogare con questi diversi aspetti e di mettere il teatro al centro di un percorso di incontro e di scambio.
Il Community Building avrà principalmente due applicazioni pratiche: da lato un lavoro seminariale di formazione supportato da artisti di grande esperienza e riconoscimento nazionale e internazionale su tutto quello che sono le discipline del teatro nei territori; dal teatro sociale al teatro nelle aziende, nel paesaggio naturale e urbano. Il secondo aspetto prevede momenti di formazione che abbiamo chiamato innesti poetici: lo scopo è quello di fornire strumenti perché per lavorare nei territori bisogna poi declinare le competenze artistiche in competenze pratiche non strettamente tecniche ma che sia un lavoro di sviluppo di consapevolezza artistica per diverse sfaccettare del lavoro teatrale. Speriamo di avere un gruppo di persone che sia composto da attori, drammaturghi, registi organizzatori tecnici. L’idea anche proprio quella di lavorare in forma laboratoriale con una piccola comunità di apprendimento dove ognuno, con la propria competenza, possa contribuire anche a formare un pensiero critico e a costruire poi una competenza teorica in un ambito in cui oggettivamente non esiste ancora una definizione. Il corso è biennale e si svolgerà tra lo spazio Yak e il teatro di Cassano Valcuvia”.
Cristina Pesaro
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