Milano – Per un artista amplificare lo spazio con le proprie opere significa sublimare il reale e l’onirico.
“Remains” apre il percorso espositivo con una grande installazione dove Sheela Gowda (Bhadravati, Karnataka, India, 1957) elaborando un insieme di drappi rossi di cotone grezzo compone uno scenario di decine e decine di metri che vanno dalle travi portanti del Pirelli Hangar Bicocca sino a terra, sorretti in più parti da alcuni pali di ferro.
L’opera rimanda alla Shamiana, tenda rituale indiana utilizzata per celebrazioni religiose, laiche e politiche.
Curata da Nuria Enguita e Lucia Aspesi, “Remains” procede con figurazioni degli anni ’80 sino ad arrivare all’installazione del decennio successivo e all’uso di materiali quotidiani quali lo sterco bovino comunemente impiegato per varie funzioni: edili, ludiche, sacre, fertilizzanti e artistiche.
Ne è esempio “Mortar line” (1966) composta da una doppia fila di mattoni di sterco che si snoda sinuosamente sul pavimento con una scanalatura centrale riempita di kumkum, un pigmento rosso utilizzato in India per riti spirituali.
Catalizzante risulta altresì una monumentale installazione di quattromila metri composta da capelli annodati a mo di corda avvolti attorno a venti paraurti di automobili.
Artista di levatura internazionale Sheela Gowda vedrà la versione della mostra attualmente in corso negli spazi Pirelli Hangar Bicocca riproposta al Bombas Gens Centre d’Art di Valencia nell’ottobre di questo stesso anno.
Sheela Gowda – “Remains” – Pirelli Hangar Bicocca, Via Chiese 2. Fino al 15 settembre. Orario: giovedì – domenica 10-22. Gli spazi espositivi sono chiusi al pubblico da lunedì 12 a mercoledì 28 agosto compresi.
Mauro Bianchini