Busto Arsizio – Un dialogo tutto al femminile quello che intercorre tra la gallerista Cristina Moregola e Giulia Napoleone la cui raffinata ricerca artistica ha caratterizzato l’arte, non solo italiana, di più decenni.
Lasciata Pescara sua città natale, negli anni ’50 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma sperimentando le tecniche dell’incisione sotto la guida di maestri del calibro di Lino Bianchi Barriviera e Mino Maccari.
Nel ’63 la prima personale alla Galleria Numero di Firenze, sempre in quegli anni il governo olandese le riconosce una borsa di studio che le permette di perfezionarsi nell’incisione presso il Rijkmuseum di Amsredam, senza però abbandonare Roma, sua città d’adozione, dove ha frequentazioni in ambito artistico letterario con Flaiano, Moravia, Carlo Levi.
Gli anni ’70 la vedono impegnata nell’insegnamento all’Accademia de l’Aquila e in una serie di personali negli Stati Uniti e a Toronto in Canada.
Due gli inviti, nell’86 e nel ’99, alla XI Quadriennale Nazionale di Roma.
La collaborazione con Scheiwiller la porterà ad esporre al Centre Georges Pompidou di Parigi nell’ambito di una mostra sulla poesia italiana.
Da qui in poi seguiranno prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero, sino alla mostra antologica alla Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma nel 2018.
La personale dedicata a Giulia Napoleone, con inaugurazione sabato 22 febbraio alle 18, è compresa nell’ambito di Filosofarti il cui tema specifico riguarda “Doxa, Episteme”.
Dichiarati “Nella traccia del segno e del colore” gli intenti dell’artista: nero per le incisioni, colore per i pastelli.
Il Panta-rei espresso nelle opere in mostra definisce percorrenze mosse da inarrestabili sussurri tracciati con consapevole determinazione.
Il calligrafico susseguirsi di reticoli delinea, allo stesso tempo, minimi spazi vuoti come calibrate infinite tessiture, flussi ondulati, mappe fluide di territori, anche interiori, tali da rivelare riflessioni sulla ripetitività del gesto e del pensiero, in una lirica minimale imprecisione che esprime una vitale inarrestabile linfa.
Il passo verso l’infinito pare breve e naturale, al punto da annullare lo spazio della superficie piana.
In quella misurata impazienza si scorge l’istintività del gesto controllato dalla misura della ragione, e nelle linee – colore si legge la trasposizione del reale unita all’evocazione non disgiunta dall’oniricità di visioni cosmiche.
L’atto dell’incisione non è esclusivamente una azione su una superficie dura ma è fonte di sapiente agire, di meditazione, di trasmissione immateriale del pensiero tale da creare una sinestesia tra fusione sensoriale e idea artistica.
Colori e segni paiono emanare vibrazioni sonore, gravitazioni espansive che quasi non intendono fermarsi nei limiti loro assegnati ma lievitare nello spazio circostante divenendo impalpabili alla visione in quanto impresse in quel territorio interiore di intima memoria.
Giulia Napoleone – Cristina Moregola Gallery, Via A. Costa 29.
Inaugurazione sabato 22 alle 18.00
Fino al 5 aprile.
Orario: Giovedì – domenica 16.00 – 19.00
Mauro Bianchini