Milano – Le contingenze dettate dall’attuale situazione impongono cautele da stanzialità domestica.
Ad alleviare tali condizioni concorrono canali virtuali a rendere possibile contatti con le più differenti realtà culturali, anche se la presenza fisica in luogo espositivo riserva ben altre emozioni.
Nello specifico la Fondazione ICA presenta di Charles Atlas “Ominous, Glamorous, Momentous, Ridiculous” a cura di Alberto Salvatori.
L’attuale mostra risulta fondamento di un percorso espositivo avviato con Masbe e Simone Forti.
Da oltre 40 anni Atlas (St, Luis 1949, dal 1970 vive e lavora a New York) approfondisce la sua ricerca sulla intercontestualità tra video, danza e performance al fine di dare compimento a documentari, installazioni, produzioni televisive, performance live e progetti multimediali.
Il suo percorso creativo inizia negli anni ’70 attraverso la collaborazione con la Merce Cunnigham Dance Company, diventandone il filmaker in residence.
Nel decennio compreso tra il ’74 e l’83, Atlas concepisce, con il coreografo Merce Cunnigham un neo linguaggio definito “media-dance” o “dance for camera”, dove le coreografie sono concepite esplicitamente per la videocamera che muovendosi in sintonia con i corpi rompe la tradizionalità delle riprese.
La profonda riflessione espressiva del corpo immesso in differenti coordinate spaziali hanno posto Atlas tra i ricercatori più innovativi e rivoluzionari nel campo della danza e delle video performance.
La mostra è fruibile attraverso i canali instagram e facebook messi a disposizione dalla Fondazione.
Charles Atlas – “Ominous, Glamorous, Momentous, Ridiculous” – Fondazione ICA, Via Orobia 26. Fino al 3 maggio.
Mauro Bianchini