Aosta – Al Museo Archeologico Regionale di Piazza Roncas, si è aperta al pubblico la mostra “Impressionismo tedesco. Liebermann, Slevogt, Corinth dal Landesmuseum di Hannover”. L’esposizione racconta la storia dell’evoluzione dell’Impressionismo tedesco attraverso una prestigiosa selezione di dipinti, opere grafiche e sculture, provenienti dal Landesmuseum di Hannover e per la maggior parte mai esposti al di fuori della Germania. Un’occasione unica di indagine, studio e valorizzazione di importanti artisti, poco noti al pubblico italiano ma di grande interesse, tenuto conto che molti di loro hanno spesso ritratto la natura e i paesaggi del Bel Paese. Partendo dal rapporto con l’Impressionismo francese, la mostra si sviluppa in ordine cronologico su tre aree tematiche: la prima sezione accoglie i pionieri della pittura paesaggistica locale fino al 1890; nella seconda è raccolta una pregiata selezione di opere di tre famosi artisti Max Liebermann, Max Slevogt e Lovis Corinth e altri paesaggisti tedeschi aderenti alla corrente fino al definitivo declino e la nascita del movimento artistico della “Nuova Oggettività”. La terza sezione presenta lavori di altri artisti significativi, tra cui l’Impressionista bavarese Max Feldbauer, Henrich von Zügel di Monaco di Baviera, Philipp Klein di Mannheim e lo scultore August Gaul. Fino al 29 novembre. Orario di apertura: tutti i giorni, dalle 9 alle 19.
Bard (AO) – Nella suggestiva cornice del Forte è ospitata la mostra “Il Monte Rosa: ricerca fotografica e scientifica”. Un viaggio iconografico tra i ghiacciai della Valle d’Aosta rivelano la storia delle loro trasformazioni. Un progetto che si traduce in un approfondito lavoro di studio attorno al Monte Rosa, prima tappa del tour. Il progetto completo infatti si sviluppa nell’arco di quattro anni, uno per ciascuna realtà fisica e culturale connotativa della piccola regione alpina con protagonisti il Cervino, il Gran Paradiso e il Monte Bianco. Il Forte di Bard si è affidato per la cura degli aspetti fotografici a Enrico Peyrot, reporter e ricercatore storico mentre per l’aspetto scientifico, a Michele Freppaz, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. 100 scatti documentano suggestioni tra passato e presente. L’identità glaciale del Monte Rosa viene presentata attraverso un corpus di fotografie inedite realizzate nel corso degli ultimi 150 anni, raffigurando ambienti naturali e antropizzati, contesti e sodalizi storico-culturali, imprese scientifiche collezionate da Enti pubblici, Università, Centri di ricerca, Associazioni, Fondazioni e privati. Fino al 6 gennaio. Orari: feriali 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19. Lunedì chiuso ad eccezione del 17 agosto aperto dalle 10 alle 18.
Ripatransone e Grottammare (AP) – Una serie di arazzi di Mario Vespasiani raccolti in una grande mostra intitolata “Araxis.” L’esposizione, suddivisa in due sedi, presenta lavori concepiti durante il lockdown, realizzati dall’artista insieme alla “musa Mara”, che intendono rimettere al centro della creazione il calore del rapporto umano. Si tratta di opere tessute quale dimostrazione di come l’attitudine visionaria dell’autore sia in grado di espandere su più fronti l’impronta pittorica che risiede prima di tutto nella mente e poi nella mano. L’artista ha progettato opere di medio e grande formato, che possono essere esposte su entrambi i lati così da mettere in risalto i differenti aspetti della lavorazione. Ogni arazzo è un pezzo unico realizzato intrecciando migliaia di fili colorati che esaltando la cifra espressiva cromatica riportando impresso sulla trama nome e titolo. Le opere sono state installate in modo tale da essere osservate dall’esterno, tuttavia è possibile prenotare una visita contattando: T. 333.6361829. Fino al 30 settembre. Sedi: One Lab Contemporary Corso Vittorio Emanuele II, 32-34 Ripatransone – Two Lab Contemporary Via Torrione 12,Paese alto di Grottammare.
Tramezzina (CO) – Nella Torretta di Villa Carlotta è allestita a mostra “Lombardia, un tesoro di biodiversità”. L’edificazione della storica torre risale all’inizio dell’Ottocento. Recuperata nel 2010 è ora adibita a spazio espositivo. La mostra presenta 10 pannelli divulgativi che portano a conoscenza i visitatori dei tesori naturali, spesso nascosti, per contribuire a tutelare il patrimonio di biodiversità che il territorio lombardo regala. La mostra rientra nel progetto Life IP Gestire 2020 che ha come obiettivo principale quello di proteggere specie ed habitat di importanza comunitaria presenti dentro (ma anche fuori) i siti della Rete ecologica europea “Natura 2000”. Per l’occasione sono stati aperti ai visitatori anche all’Uliveto e l’Oratorio Sommariva, la chiesa di Villa Carlotta, un tesoro d’arte ottocentesca rimasto chiuso per decenni e riaperto al pubblico nel 2016. Numerose le opere conservate al suo interno riportate all’originale splendore dopo importanti restauri. Per tutto il mese di agosto, sarà possibile “scoprire” l’Oratorio grazie a un programma di visite guidate: il venerdì dalle 14 alle 16; sabato e domenica dalle 11 alle 16. La mostra invece rimarrà aperta sino l’8 novembre.
Gemonio – Il Museo Civico Floriano Bodini rimane aperto tutte le domeniche di agosto. E’ infatti stata prorogata la mostra “Il bisogno di ritrovarsi”, esposizione di opere grafiche provenienti dalla collezione del Museo. Una quindicina di lavori ispirati alla figura, uomini e donne, firmati da maestri come Enrico Baj, Giovanni Cappelli, Felice Casorati, Piero Leddi, Fernand Leger, Marino Marini, Ennio Morlotti, Peter Nagel, Joachim Schmettau, Giuliano Vangi e Renzo Vespignani. Di Alberto Sughi è possibile ammirare una serie di opere in cui è possibile apprezzare quella che è stata la sua continua indagine sulla condizione umana. Fino al 30 agosto; orari: domenica 10.30-12.30 / 15-18. Per prenotare la visita guidata (max 8 persone) contattare il T. 3397596939 – info@museobodini.it.
Bologna – “Uniform into the Work/out of the work” è la mostra ospitata alla Fondazione Mast dedicata alle uniformi da lavoro. Oltre 600 scatti firmati da grandi fotografi internazionali raccontano le molteplici tipologie di abbigliamento indossate dai lavoratori in diversi contesti storici, sociali e professionali. Il progetto comprende una mostra collettiva sulle divise da lavoro nelle immagini di 44 fotografi e un’esposizione monografica di Walead Beshty, che raccoglie centinaia di ritratti di addetti ai lavori del mondo dell’arte, incontrati dall’artista nel corso della sua carriera, per i quali l’abbigliamento professionale, estremamente differenziato e individualistico, rispetta una sorta di tacito codice dell’anti-uniforme.Fino al 27 settembre. Orari: da martedì a domenica 10-19. Solo su prenotazione : scrivere a gallery@fondazionemast.org oppure telefonare al 345 9317653.
Bologna -Nell’ex chiesa di San Mattia si è aperta al pubblico la personale di Nino Migliori intitolata “Stragedia”. La mostra, a cura di Lorenzo Balbi è stata programmata nell’ambito delle iniziative organizzate nel 40° anniversario della Strage di Ustica. Il progetto, che si sviluppa in una video-installazione immersiva, nasce da una rielaborazione di immagini scattate dal grande fotografo nel 2007 durante l’allestimento dei resti del velivolo negli spazi del Museo per la Memoria di Ustica. 81 scatti, corrispondenti al numero di vittime della strage, sono eseguiti a “lume di candela”. Il fotografo è noto non solo per le ricerche di stampo realista sull’Italia del dopoguerra, ma anche per le sperimentazioni sul materiale fotografico con tecniche di sua invenzione come le ossidazioni e i pirogrammi. Fino al 27 settembre. Orari: venerdì e sabato 20- 22; domenica 18- 20. Ingresso libero. Prenotazione: tel. 051 6496611.
Varese – Negli spazi di Surplace Art Space di via San Pedrino 4 prosegue la collettiva D.O.P.O. Hanno aperto l’esposizione gli artisti: Cesare Biratoni, Claudia Canavesi, Umberto Cavenago, Ermanno Cristini, Joykix, Rossella Moratto, Luca Scarabelli e Clara Scola. Una mostra in progress, dove opere, semilavorati, gesti, intuizioni, si incrociano a sperimentare la cancellazione dei segnali spazio-temporali che definiscono una mostra in quanto tale. L’esposizione si snoda attraverso un percorso imprevedibile animato anche dall’interferenza e dalla partecipazione attiva e nomade di altri artisti invitati a transitare ad uno ad uno, di quando in quando. Fino al 31 agosto. Solo su appuntamento, con ingresso limitato a tre persone per volta. Info: surplaceartspace@gmail.com.
Varese – “Alienazione” è la mostra di Davide Ferro ospitata alla Showcases Gallery di Via San Martino della Battaglia. La ricerca sul segno e sul colore è tra i motivi conduttori nell’opera dell’artista: linee nere, profili nitidi, definiscono la forma. Sono “segni scrittura” espressi con campiture di colori armoniosi, vivaci, che si susseguono in modo ordinato e ritmico. Quelladi Ferro non è una pittura istintiva; le sue opere rappresentano un personale modo di “riscrivere” il reale, utilizzando un codice simbolico, privo di connotazioni spaziali e temporali. Sino al 5 settembre; orari: 9-12.30/15-18. Su appuntamento T. 338 2303595.
Laveno Mombello – La Galleria d’arte Ottonovecento (Lungolago De Angeli 40) presenta, sino al 31 ottobre, la scultura “Gaia e la Balena” di Stefano Bombardieri. Si tratta di un’opera di grandi dimensioni e di estrema forza compositiva: una bambina in metallo e resina alta un metro e cinquanta cerca di trarre in salvo con l’uso di una corda una balena di venti metri di lunghezza. Da anni l’artista propone le sue sculture “XXL” nelle piazze di tutto il mondo e per due volte ha partecipato alla Biennale di Venezia. Le sue creature spingono l’osservatore a confrontarsi con le inquietudini e le contraddizioni della società contemporanea nonché con le paure e i desideri inconsci personali assumendo in questo senso un valore simbolico e metaforico di grande attualità. L’installazione “Gaia e la Balene” è stata esposta in altre città, quali Faenza, Mentone e Pietrasanta. A Laveno potrà essere ammirata sino al 31 ottobre; orari: da mercoledì a domenica ( festivi compresi) dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 22.
Ameno (NO) – Al Museo Tornielli di P.zza Manzoni 1 si è aperta la mostra “Il più vicino possibile”. L’esposizione presenta documenti fotografici raffiguranti la straordinaria esperienza vissuta a Monte Verità, nei primi anni del 1900, da un gruppo di idealisti ispirati dalla Lebensreform che fondarono la loro colonia sulle colline di Ascona. L’obiettivo era vivere a contatto con la natura seguendo una alimentazione vegetariana, praticando l’elioterapia, il nudismo, gli esercizi fisici e la meditazione. Vi approdarono Hans Arp, Walter Gropius, Paul Klee, Moholi Nagy e Carl Gustav Jung. Accanto alle foto documentative, il concetto di “vicinanza” si avvalora delle opere di artisti contemporanei: gli italiani Francesca Gagliardi e Marco Cordero e gli svizzeri Johanna Gschwend e Moritz Hossli. Fino al 13 settembre. Orari: dal 2 al 30 agosto, martedì – domenica 9,30-13,30. Dal 31 agosto sino alla chiusura dell’esposizione, sabato e domenica 9.30-13.30.
Torino – Alla Videoteca Gam, prosegue l’appuntamento dedicato a Giuseppe Chiari (Firenze 1926 – 2007) compositore, artista e sperimentatore, evento realizzato in collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia. La mostra presenta due video: Kunst ist einfach (L’arte è facile), del 1973, e Spoleto Concert. Affianca le due proiezioni l’opera “La musica è facile” realizzata nel 1972 e composta da quindici grandi fogli sui quali l’artista ha scritto una delle quindici lettere che compongono la frase. I caratteri, tracciati con gesto continuo, sembrano unire idealmente il fluire gestuale della calligrafia a china giapponese “con la consapevolezza che il suono del pennello sulla carta è parte di quella musica totale” di cui Chiari prepara all’ascolto.L’esposizione (in Via Magenta, 31) rimarrà in calendario sino al 27 settembre. Orari: venerdì e lunedì dalle 13 alle 20; sabato e domenica 10-19.