Trieste – La testa, o meglio la mente, è al centro dei nuovi cicli pittorici di Vania Elettra Tam, in mostra al Portopiccolo Art Gallery. L’esposizione, intitolata “Insolitamente” presenta immagini stravaganti dove elettrodomestici sono ambientati nelle teste (sempre intese come mente) delle dame del Pollaiolo oppure dove curiosi pesci nuotano all’interno di bocce craniche di donne contemporanee con i quali l’artista intende simboleggiare i pensieri. Differenti stati mentali che fluttuano in cerca di una condizione ottimale. Ed ancora, esposti anche ritratti maschili sormontati e trasformati, dall’inserimento di marchingegni casalinghi, in “soldatini”.La mostra negli spazi espositivi di strada “Le Botteghe”, si chiuderà il 18 settembre. Orari: dalle 17 alle 21 o su appuntamento; martedì chiuso.

Perugia- Dà forma e voce attraverso il filo e le fibre tessili Laura Guilda, che esprime con la propria ricerca artistica impegno, difesa e supporto ai temi etici e sociali del nostro tempo. Le sue opere sono esposte negli spazi espositivi della galleria SCD Studio raccolte nella personale intitolata “Fil Rouge”. Una serie di creazioni che intendono suscitare una riflessione sulle condizioni di lavoro generate da una società votata ad una produzione esasperata di prodotti di largo consumo e di basso costo. Un filo rosso attraversa tutti i lavori come una dolorosa scia di sofferenza – fisica, economica, sociale: dalla piaga del lavoro minorile, allo sfruttamento dei braccianti agricoli fino alle dinamiche malate del mondo della moda, il filo diventa lo strumento di narrazione. Fino al 10 settembre. Orari: su appuntamento T. 39 347 177 6001

Livorno –  Le sale del Polo Culturale Bottini dell’Olio/Museo della Città, ospitano l’Antologica di Dario Ballantini. Il trasformista attore è anche un noto pittore che è tornato nella sua città presentando una grande mostra che raccoglie la sua produzione dagli anni ‘80, inizio della sua formazione liceale, fino ai giorni nostri, con una sezione di quadri eseguiti durante il lockdown. 47 i dipinti esposti oltre una ventina di disegni e materiale video (documentari e video arte). Il percorso dell’esposizione si snoda attraverso una serie di cicli che sottolineano la sua poetica. Il “periodo livornese”, sempre rivolto all’essere umano, ha avuto due fasi: la prima caratterizzata da uno stile che ricorda Egon Schiele, la seconda da un vago sentore metafisico, notturno e mistico, in cerca di risposte esistenziali nel tentativo di placare l’eccessiva gestualità “aggressiva” che sarebbe esplosa nei periodi successivi a partire dagli inizi del 2000. Fino al 21 settembre. Orari: 21-24. A partire dal 1 settembre sino alla conclusione, la mostra sarà aperta al pubblico dalle 8.30 alle 19.30.

Novara – 60 opere in bianco e nero, per lo più ambientate negli anni ’50, raccontano la nostra Penisola e alcuni scorci dell’arco mediterraneo. E’ il racconto di Piergiorgio Branzi visibile nella mostra a lui dedicata, intitolata “Il giro dell’occhio, Fotografie 1950 – 2010” in corso al Castello Visconteo. Gli scatti dell’artista documentano costumi, abitudini, caratteristiche somatiche e ambienti rappresentativi di epoche lontane rievocandone atmosfere e ricordi in coloro che in quegli anni hanno vissuto.Per le nuove generazioni, la personale di Branzi (Signa, Firenze 1928) permetterà momenti di indagine e ricerca del passato. La mostra rimarrà in calendario sino al 6 settembre e sarà visitabile da martedì a domenica dalle 10 alle 19.

Forlì – Le sale dei Musei San Domenico ospitano la mostra “Ulisse. L’arte e il mito”. Un tema che da tremila anni domina la cultura dell’area mediterranea che si è fatto storia e che oggi, come in passato, trova declinazioni, visuali e tagli sempre diversi. Specchio delle ansie degli uomini e delle donne di ogni tempo. Il contributo dell’arte è stato fondamentale nel trasformare il mito, nell’adattarlo, illustrarlo, interpretarlo continuamente in relazione al proprio tempo. La mostra dunque è un grande viaggio attraverso il linguaggio degli artisti che lo hanno raccontato in meravigliose opere. Un itinerario  attraverso capolavori di ogni tempo: dall’antichità al Novecento, dal Medioevo al Rinascimento, dal naturalismo al neo-classicismo, dal Romanticismo al Simbolismo,  alla Film Art contemporanea.  Fino al 31 Ottobre. Orari: martedì – venerdì 9.30 – 19; sabato, domenica e giorni festivi  9.30 – 20.

Cesena – Negli spazi Widiba (viale Gaspare Finali 60) è ospitata la personale dell’artista Giancarlo Gagliardi intitolata “Tratti Spessori, Colore, Materia”. Quattro riferimenti che corrispondono agli elementi formativi delle opere dell’artista veronese di nascita e romano d’adozione.  Scandiscono e connotano la sua ricerca, che raccoglie e unisce la grande tradizione artigianale veneta con l’estro creativo della Capitale, simmetrie speculari, esplosioni radianti nello spazio, legni spezzati, iterazioni molecolari, ridondanze mai eccessive e geometrie quasi scientifiche. Da qui la produzione di opere in cui si possono scorgere, come sottolinea il curatore della mostra, Ermenegildo Frioni, “la sua esigenza di libertà, il suo voler andare oltre il perimetro della tela o del foglio attraverso una gestualità liberatrice”. Fino al 10 Settembre. Orari: giorni feriali, apertura ufficio o previo appuntamento. (Ufficio CF di Cesena – T. 0547 20994.

Caldes (TN) – E’ dedicata a Rembrandt la mostra allestita nelle sale di Castel Caldes. Una raccolta di incisioni realizzate dal maestro olandese e provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento e conservate al Castello del Buonconsiglio. Della quarantina di fogli presenti nella raccolta del museo, collegati al maestro, sedici esemplari sono tirati dalle lastre originali di Rembrandt e con carte filigranate che ne confermano l’autenticità e la datazione, come “La Morte della Vergine” o “L’Autoritratto”. La mostra, curata da Francesca de Gramatica, intende approfondire la conoscenza, la fama, la diffusione ma anche la fortuna dell’illustre artista olandese, la cui geniale forza espressiva ha lasciato tracce indelebili  nella storia dell’arte. Fino al 1 Novembre. Orari: dal martedì alla domenica 10-18.

Conegliano (TV) – “Il Racconto della Montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento” è la suggestiva mostra allestita a Palazzo Sarcinelli. L’esposizione, terzo appuntamento del ciclo dedicato al paesaggio nella pittura veneta tra XIX e XX secolo, offre un percorso inedito tra le meravigliose Dolomiti raccontato da artisti sedotti dal loro fascino. Accanto alle opere di celebri autori italiani e stranieri, che hanno ritratto questi imponenti giganti rocciosi della natura, artisti come Ciardi, Compton, Sartorelli, Pellis, Wolf Ferrari a Chitarin, si possono ammirare anche suggestivi paesaggi alpini firmati da pittori meno noti. Oltre ai dipinti, la rassegna presenta una selezione di pubblicistica, cartografia, volumi, stampe, a testimonianza del crescente richiamo che il tema assume nella seconda metà dell’Ottocento. L’esposizione, che raccoglie opere proventinti da diverse collezioni private e pubbliche, rimarrà in calendario sino l’8 dicembre e potrà essere visitata nei seguenti orari: dal giovedì alla domenica 11-19.

Milano – Al Mudec, Museo delle Culture, prosegue la mostra “Il mio letto è un giardino – Mi cama es un jardín. I tessuti delle donne del monte quichua (Santiago del Estero, Argentina. L’esposizione, a cura di Carolina Orsini, offre una panoramica sulla produzione tessile del monte argentino attraverso una selezione di coperte provenienti dalla collezione privata di Andreina Rocca Bassetti, donate al museo nel 2016. Accompagna l’esposizione un film-documentario dedicato alla memoria di Berna Paz (1931-2020), ultima grande tessitrice della vecchia generazione delle huarmis sachamanta (donne del monte). Fino all’8 novembre. Orari: venerdì ,sabato e domenica 11-18. Ingresso gratuito prenotazione obbligatoria: c.museoculture@comune.milano.it.

Aosta – Il Museo Archeologico Regionale di Piazza Roncas ospita la mostra “Impressionismo tedesco. Liebermann, Slevogt, Corinth dal Landesmuseum di Hannover”. L’esposizione racconta la storia dell’evoluzione dell’Impressionismo tedesco attraverso una prestigiosa selezione di dipinti, opere grafiche e sculture, provenienti dal Landesmuseum di Hannover e per la maggior parte mai esposti al di fuori della Germania.  Un’occasione di indagine, studio e valorizzazione di importanti artisti, poco noti al pubblico italiano ma di grande interesse, tenuto conto che molti di loro hanno spesso ritratto la natura e i paesaggi del Bel Paese. Partendo dal rapporto con l’Impressionismo francese, la mostra si sviluppa in ordine cronologico su tre aree tematiche: la prima sezione accoglie i pionieri della pittura paesaggistica locale fino al 1890; nella seconda è raccolta una pregiata selezione di opere di tre famosi artisti Max Liebermann, Max Slevogt e Lovis Corinth e altri paesaggisti tedeschi aderenti alla corrente fino al definitivo declino e la nascita del movimento artistico della “Nuova Oggettività”. La terza sezione presenta lavori di altri artisti significativi, tra cui l’Impressionista bavarese Max Feldbauer, Henrich von Zügel di Monaco di Baviera, Philipp Klein di Mannheim e lo scultore August Gaul. Fino al 29 novembre. Orario di apertura: tutti i giorni, dalle 9 alle 19.

Ripatransone e Grottammare (AP) – Una serie di arazzi di Mario Vespasiani raccolti in una grande mostra intitolata “Araxis.” L’esposizione, suddivisa in due sedi, presenta lavori concepiti durante il lockdown, realizzati dall’artista insieme alla “musa Mara”, che intendono rimettere al centro della creazione il calore del rapporto umano. Si tratta di opere tessute quale dimostrazione di come l’attitudine visionaria dell’autore sia in grado di espandere su più fronti l’impronta pittorica che risiede prima di tutto nella mente e poi nella mano. L’artista ha progettato opere di medio e grande formato, che possono essere esposte su entrambi i lati così da mettere in risalto i differenti aspetti della lavorazione. Ogni arazzo  è un pezzo unico realizzato intrecciando migliaia di fili colorati che esaltando la cifra espressiva cromatica riportando impresso sulla trama nome e titolo. Le opere sono state installate in modo tale da essere osservate dall’esterno, tuttavia è possibile prenotare una visita contattando: T. 333.6361829. Fino al 30 settembre. Sedi: One Lab Contemporary Corso Vittorio Emanuele II, 32-34 Ripatransone – Two Lab Contemporary Via Torrione 12,Paese alto di Grottammare.

Maccagno – Il Museo Parisi Valle da sabato 5 settembre ospiterà la mostra “Fondamenta occidentali”, personale di Giorgio Vicentini (inaugurazione: sabato 5 settembre alle 17.30). La rassegna, che verrà inaugurata alle 17, presenta al pubblico un’importante antologia di lavori molti dei quali inediti. Le opere affrontano e sviluppano i temi cari all’artista, come la purezza e l’essenzialità del colore, l’astrazione e la costruzione di spazi pittorici, l’alchimia di una progettualità interiore. La mostra, come spiega lo stesso autore, nasce con l’intento “di sfatare la sicumera occidentale, pur riconoscendo al Vecchio Continente l’entusiasmo e la volitività che gli sono propri ma dichiarando, al tempo stesso, fragilità, contraddizioni ed errori commessi”. Fino al 10 gennaio 2021 Orari: venerdì dalle 14.30 alle 18.30; sabato e domenica 10 – 12 /14.30-18.30.

Mantova – “Melodramma” di Gianluigi Toccafondo è la mostra che da martedì 8 settembre si aprirà, dalle 18.30, nelle sale della Casa di Rigoletto. L’esposizione raccoglie una selezione di bozzetti inediti realizzati dal pittore e illustratore per il Teatro dell’Opera di Roma con il quale l’artista collabora dal 2014. Per il prestigioso teatro ha creato i manifesti delle ultime cinque stagioni di lirica e balletto, oltre a scenografie e costumi di capolavori operistici come “Il barbiere di Siviglia”, “Don Giovanni” e “Rigoletto”. Fino al 3 ottobre. Per partecipare all’inaugurazione, causa numero limitato di posti, è necessario prenotarsi al T. 3474533449 tutti i giorni dalle ore 9 alle 18.

Bergamo- Le sale della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – ospitano la mostra dell’artista francese Daniel Buren intitolata “Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati”. Esponente di spicco dell’Institutional Critique (la tendenza dell’interrogazione critica delle istituzioni artistiche emersa intorno alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso) Daniel Buren ha utilizzato per la prima volta nel 1965, come supporto per la propria pittura ridotta al grado 0, una tenda da sole, il cui motivo a bande verticali bianche e colorate è divenuto, da quel momento in avanti, un dispositivo visivo utilizzato dall’artista in tutti i propri lavori, dalle mostre alle commissioni pubbliche. Dall’incontro tra un gruppo di interventi “in situ”, immaginati appositamente per lo spazio della sala bergamasca, e una serie di lavori “situati”, adattati agli spazi del grande salone ma idealmente trasferibili in altri contesti, nasce il progetto di Buren per la città Bergamo, che per la prima volta apre le porte al pensiero e alla creatività dell’artista francese affidandogli la rilettura di uno dei suoi luoghi storici più rappresentativi. La mostra sarà visitabile sino l’1 novembre dalle 16 alle 20.

Varese – Ultimi giorni per una visita, negli spazi di Surplace Art Space di via San Pedrino 4, alla collettiva D.O.P.O. che ha visto all’apertura, la partecipazione degli artisti: Cesare Biratoni, Claudia Canavesi, Umberto Cavenago, Ermanno Cristini, Joykix, Rossella Moratto, Luca Scarabelli e Clara Scola. Un’esposizione in progress, dove opere, semilavorati, gesti, intuizioni, si sono incrociati per sperimentare la cancellazione dei segnali spazio-temporali che definiscono una mostra in quanto tale. L’esposizione presenta un percorso imprevedibile animato  dall’interferenza e dalla partecipazione attiva e nomade di altri artisti invitati a transitare ad uno ad uno, di quando in quando. Fino al 31 agosto. Solo su appuntamento, con ingresso limitato a tre persone per volta. Info: surplaceartspace@gmail.com.