A distanza di due anni dall’inizio della pubblicazione dei racconti di questa rubrica, il Viaggiator Curioso ha deciso di fare un regalo a tutti i lettori. A partire da oggi ogni settimana verranno presentati alcuni spezzoni di video dei viaggi più avvincenti da me compiuti in questi ultimi dieci anni. I filmati contengono fotografie e riprese originali con sottofondo musicale: qualche volta si tratta di mie composizioni, in altri casi brani di vari autori che per suggestioni o richiami mi hanno ricordato il luogo narrato. I video, suddivisi in più puntate consequenziali verranno pubblicati settimanalmente, così come abbiamo fatto fin ora per i racconti.
Si parte con il primo viaggio: Turchia – Istanbul e Anatolia Centrale, compiuto proprio 10 anni fa, nell’anno 2010, la prima volta che, attraversando il ponte sul Bosforo, ho messo piede nel continente asiatico.
Vi riporto tre frasi o aforismi hanno ispirato questa avventura:
Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda. [Italo Calvino]
Colui che non ha aiutato a costruire il minareto, pensa che sia spuntato da solo dal terreno. [Proverbio Turco]
“E gli occhi han preso il colore del cielo a furia di guardarlo
e con quegli occhi ciò che vedevi nessuno può saperlo.
E sole pioggia neve tempesta sulla valigia, nella tua testa
e gambe per andare…” [Luciano Ligabue, Il peso della valigia, 2010]
Ecco l’itinerario di viaggio, seguitemi…
A Istanbul ho iniziato visitando Piazza Taxim e ammirando il Ponte di Galata, il Palazzo Topkapi, la Moschea S. Sofia, la Moschea Blu, il Mercato delle Spezie (dove mi sono perso come al solito…) e Gran Bazar. Poi ho raggiunto Ankara lasciandomi trasportare per ore dalla storia nel Museo delle Civiltà Anatoliche. In seguito ho fatto rotta verso est raggiungendo il Lago salato di Tuz, Saratli, Kai Seri (l’Antica Città di Cesarea), e finalmente ho raggiunto la Cappadocia, Gorheme e Sultan Hani. Poi a sud verso Konia, dove ha sede il santuario di Mevlana, Pamukkale, con le sue incredibili conformazioni geologiche e infine il mare di Antalya. Da Izmir un volo interno mi ha riportato a Istanbul. La durata del viaggio è stata di 10 giorni complessivi dall’Italia.
Concludo con una riflessione tratta dal racconto intitolato “Singolarità Gravitazionale” pubblicato nella raccolta “Un albergo a Mille Stelle” edita da Aporema Edizioni.
Credo che da tutti i luoghi ci sia sempre qualcosa da imparare, a patto che si abbia l’animo predisposto ad ascoltare. Ecco ciò che ho appreso giunto a Konia, presso il Monastero di Mevlana.
“Per diventare un derviscio occorrono mille giorni di meditazione. Mevlana, il fondatore dell’ordine dei “Dervisci Rotanti”, è rimasto inginocchiato ben diciotto giorni a scrivere versi. Senza dire niente. Tutto quello che facciamo noi è solo perdita di tempo. Educare l’anima alla contemplazione, alla pazienza, a far finire gli istanti, senza volerli in qualche modo incasellare logicamente, è il prossimo esercizio da compiere.”
Buona visione e… Buon viaggio!
Ivo Stelluti,
Il Viaggiator Curioso