Sesto Calende; Piazza Garibaldi. Per I sestesi, turisti “pendolari” e occasionali è il luogo d’incontro per elezione. Di forma pressoché triangolare, svincolo per le due vie più importanti del Paese, pardon Città, si trova a due passi dal Ticino e dalla magnifica Allea Viale Italia che anticipa la ben più lunga e riposante Alzaia Leandro Mattea. Questa Piazza è il “Luogo” delle occasionali quattro chiacchiere quanto dei lunghi “aperitivi” dei fine settimana, qui si indugia, si dileggia, s’incontrano Famiglie si compiono, o concordano, appuntamenti; per affari, amicizia, simpatia o sentimento. Pochi, appartenenti a quella generazione che coltiva memorie, tradizioni e dialetto e che va scomparendo, sanno che quell’area era, fino al 1905, in gran parte occupata dalla chiesa di San Bernardino.
Di proprietà comunale con facciata orientata ad Ovest risultava ingombrante per il traffico della statale del Sempione che dal 1882 attraversava il centro per giungere al nuovo Ponte di Ferro. Le aree dell’attuale assetto della Statale 33 erano occupate in gran parte occupate da prati bassi e lisci periodicamente invase dalle acque delle piene stagionali del Ticino. La chiesa di San Bernardino, patrono della Città, fu costruita nel 1456 in quanto la parrocchiale chiesa dell’Abbazia di San Donato risultava scomoda e “fuori mano” sia per i residenti sia per lavoratori e operatori del trasporto merci fluvio-lacuale che in Sesto aveva un centro di sbarco e smistamento verso il Ticino, il Naviglio Grande e Milano.
Sin dall’inizio la proprietà fu del Comune in quanto il campanile aveva anche usi civici per richiami di pubbliche necessità come, ad esempio, la convocazione del consiglio comunale. La gestione per l’uso religioso fu sempre retta da confraternite che, nel tempo, ebbero anche fra loro motivi di contesa. L’edificio fu oggetto di modifiche e riparazioni, specie al campanile, per cui già dal 1836 poi nel 1841 si accennò alla demolizione. Si aggiunsero diatribe su proprietà e diritti d’uso fino, nel 1870, alla “guerra della Chiave” del campanile assegnata al sagrestano che, ossequioso agli ordini della curia, creava difficoltà agli usi civici delle campane.
Evidenti ragioni di viabilità verso il Nuovo Ponte Ferro, creazione di Commissioni pubbliche e articolati accordi con la Curia portarono nel 1896 alla decisione dell’abbattimento con contemporaneo inizio della costruzione della nuova chiesa di San Bernardino in zona monte della Piazza. La demolizione fu completata nel 1905. Elso Varalli, una vita rimarcata da intenso e lungo impegno Pubblico, consigliere comunale, provinciale e Sindaco di sesto Calende dal 1980 al ’90, dipana la storia della chiesa con la minuzia dello storico e l’esperienza del politico in una dedicata pubblicazione della pro Sesto Calende in cui emergono, in dettaglio, vicende umane, difficoltà amministrative e resoconti contabili. Una piacevole lettura per Sestesi e turisti; una “chicca” per studiosi o curiosi di storia locale.
“SESTO CALENDE “La chiesa vecchia di S. Bernardino” di ELSO VARALLI Collana “Strettamente Sestese” edita da PRO SESTO CALENDE Euro 10 Pro Sesto Calende sito in Viale Italia (Allea) 0331923329
Mario Ferdeghini