Busto A. “L’opera d’arte tra ispirazione e inconoscibilità” è un volume che ci pone riflessioni.
Che cos’hanno in comune un quadro di Diego Velazquez, un quadro di Salvador Dali’ e un sestetto per archi di Arnold Schoenberg? Cosa sono la finzione dell’interprete e la falsità dell’autore? Come si collega l’ispirazione al tempo, alla teoria del caos e a Totò?
Attraverso un percorso che invita a connettere arte, scienza, filosofia, storia e luoghi comuni, questo libro si propone di esaminare alcune possibili soluzioni a problemi complessi, ma con un linguaggio divulgativo e accattivante che accompagnerà il lettore verso risposte inattese per nulla scontate.
L’altro volume che vi propongo questa settimana è “Gli occhi delle balene”. Un titolo affascinante … L’autrice esplora i confini dell’isolamento e dell’intimità, dell’abbandono e della compassione con una prosa sofistica, potente e inusuale insieme. Carolina Sanin mette in discussione la maternità stessa e con essa tutto l’insieme di aspettative e desideri a cui viene associata.
Fra le pagine di questo romanzo le affinità elettive si ridefiniscono lasciando che amore e affetto cedano il passo a legami nuovi. Come quello che si instaura fra Laura e Fidel; un’attenzione prudente piena di meraviglia che è tipica di ogni scoperta.