Busto Arsizio – Per un artista esprimersi su piccole dimensioni comporta l’esercizio della sintesi oppure fare apparire enorme una forma in uno spazio minimo.
Cristina Moregola, titolare dell’omonima Galleria ha invitato sette artisti segnico figurali e un fotografo ad esprimersi su supporti di minima dimensione dando vita alla collettiva “Ars Combinatoria”.
Alberto Peruzzotti ha trasposto su superficie piana la propria idea di tridimensionalità affidando alla reiterazione del segno tale specifica funzione.
Permeare lo spazio bianco di trame calligrafiche sino ad arrivare alla congiunzione di eguali forme geometriche, è stato l’impegno di William Xerra.
Percorrenze di blu assumono, nelle opere di Giulia Napoleone, cadenze la cui fluidità porta ai moti delle maree.
Azelio Corni compone strutture architettoniche fantascientifiche su fogli appartenuti ad un manuale di ingegneria civile.
Fluttuando in spazi immaginari le sedie e i tavoli di Alfredo Casali paiono voler compiere una poetica ribellione nei confronti delle regole che governano la quotidianità.
Lucia Pescador contrappone un doppio gigantismo floreale sulle regolari cadenze numeriche di alcune pagine sfuggite alla monotonia di un libro contabile.
Nelle partiture astratte di Betty Danon le note hanno lasciato spazio alla delicatezza di modulazioni grafiche la cui lettura porta ad un fluttuante immaginario sinfonico.
Ponendo come base la regolarità circolare, il fotografo Natale Zoppis elabora al loro interno microforme mosse da ribollente instabilità.
“Ars Combinatoria” – Busto Arsizio – Galleria Cristina Moregola, Via Andrea Costa 29. Fino al 6 febbraio. Orari: giovedì-domenica 16-19.
Mauro Bianchini