Ferrara – “Out of Time. Ripartire dalla natura” è l’esposizione ospitata al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, organizzata in occasione della XIX Biennale Donna, storica manifestazione dell’UDI (Unione Donne in Italia), che dal 1984 invita ad esporre i nomi più interessanti della scena artistica nazionale e internazionale.
Cinque le artiste coinvolte in questa edizione il cui lavoro indaga, tramite differenti media, l’interazione e la possibile alleanza tra gli esseri umani e la natura. Si tratta di Monica De Miranda, Christina Kubisch, Diana Lelonek, Ragna Róbertsdóttir e Anaïs Tondeur. La mostra si apre con l’opera dell’islandese Ragna Róbertsdóttir, artista il cui lavoro è caratterizzato da una forte cifra minimalista: lava, vetro, pomice, ossidiana, rocce vulcaniche, sale e conchiglie caratterizzano una personale impronta espressiva che sfocia in un legame viscerale con il mondo naturale.
Di differente sintesi poetica è invece l’approccio della francese Anaïs Tondeur, la cui ricerca si concentra su una pratica artistica di derivazione scientifica, frutto di studi realizzati in collaborazione con geologi, oceanografi, fisici e antropologi.
E’ un mondo visionario quello di Mónica De Miranda, portoghese di origini angolane, la cui eredità culturale ha fortemente influenzato il suo percorso artistico, portandola all’esplorazione dell’evoluzione ambientale da un punto di vista antropologico e a confrontarsi con le ferite di un colonialismo violento.
La prevaricazione dell’uomo sulla natura torna baricentrica anche nel percorso creativo della polacca Diana Lelonek che, offrendo una visione critica sui processi di sovrapproduzione, focalizza la sua parabola espressiva sulla possibilità di soluzioni alternative di convivenza e coesione fra mondo naturale e mondo umano.
Il percorso espositivo si conclude con il lavoro di Christina Kubisch, una delle più incisive figure della sound art tedesca.
La mostra sarà visitabile sino al 29 maggio con i seguenti orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18.