Lodi – Ad aprire la stagione espositiva 2022 concorre il nuovo progetto site-specific “Notes for dried and living bodies in Corso Umberto” di Luca Trevisani proposto da Platea/Palazzo Galeano, associazione culturale nata due anni fa in città, dalla volontà di un gruppo di amici appassionati di arte e architettura.
Come nei romanzi d’appendice dell’Ottocento è necessario fare un passo indietro.
Platea nasce dalla generosa concessione dell’artista Marcello Maloberti, lodigiano di nascita, che nel dare vita all’associazione affermava: “Platea è l’omaggio alla città, il nome dello spazio sottolinea l’importanza del pubblico, disposto in una grande “platea”, che poi è la città di Lodi, ma anche, citando Harald Szeemann, la “platea” dell’umanità. E per me, il pubblico è il mio corpo”.
Veniamo all’oggi.
Nello specifico l’intervento di Luca Trevisani (Verona 1979) occupa la vetrina di Platea/Palazzo Galeano e agendo su motivi floreali li relaziona con lavori di altri artisti arrivando attraverso una texuture a rivitalizzare la superficie di una foglia essiccata di grandi dimensioni, dando vita a un diretto rapporto tra dimensione archeologica e attualità creativa.
Con misurato allestimento, visibile ad ogni ora, Trevisani delinea un percorso dove l’estetica compositiva dona allo spazio equilibrata dinamicità.
I pieni e i vuoti delle forme scandiscono una naturale cadenza evocativa dove la luce diviene ombra nelle parti concave, mentre avvolge quelle prominenti.
In tale misura, ordine e dinamismo divengono elementi di congiunzione tra un corpo e l’altro.
Docente di Design della Moda e Arti multimediali all’Università Iuav di Venezia, di Luca Trevisani va segnalata la presenza alla Biennale di Architettura a Venezia, al Museum of Contemporary Art di Tokyo e al MAXXI di Roma.
Tra i premi il Furla per l’Arte, Il Premio New York Italian Council e Cantica 21.
Luca Trevisani – “Notes for dried and living bodies in Corso Umberto” – Lodi, Platea Palazzo Galeano Corso Umberto 1. Fino al 23 giugno
Mauro Bianchini