Leggiuno- Bulloni, lamette, viti e fili di ferro uniti a statuette e immagini dei Santi e della Madonna: questi sono solo alcuni dei materiali che Tempio Industriale – alias Valerio Perino – utilizza per creare le sue opere. Icone e stampe, in grado di mescolare fede e contemporaneità che da oggi (7 luglio, con inaugurazione alle 19) si potranno ammirare all’interno dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro nella mostra “SHEMÀ. Il fruscio dello Spirito”.

L’esposizione, curata dall’associazione ligure Un Quadro di Te, propone ai visitatori un vero e proprio pellegrinaggio nella realtà e nell’anima, un percorso che trova il suo spazio ideale tra le mura dell’Eremo grazie alla collaborazione con la Società Patrimoniale e la Fraternità Francescana di Betania che lo vive.

Una ventina di opere offrono un viaggio intorno al mondo: l’artista, per realizzarle, ha raccolto durante le sue trasferte di lavoro materiali scartati e arrugginiti che ha poi combinato con elementi sacri, anche questi recuperati dalla strada. Tempio Industriale e le sue opere si oppongono con forza al progressivo abbandono del Sacro da parte dell’Occidente e chiedono all’uomo contemporaneo di porgere l’orecchio – “Shemà! Ascolta!” – a una dimensione interiore e divina.

Questo messaggio, in dialogo e relazione con il luogo sacro in cui è ospitato, da secoli meta di pellegrinaggio, preghiera, accoglienza e meditazione, ma anche di devozione popolare, vuole superare qualsiasi confine e per questo, il catalogo della mostra, in vendita al Bookshop dell’Eremo, è stato tradotto in inglese e spagnolo.

All’inaugurazione sarà presente, con l’artista, anche i curatori che accompagneranno i presenti in un percorso narrato tra le icone contemporanee esposte.

La mostra continuerà sino al 31 luglio. Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30

 

Biografia Tempio Industriale (Valerio Perino)
Valerio Perino alias Tempio Industriale è nato nel 1982 a Torino, la città della FIAT e della Sacra Sindone, un luogo dove coesistono una tradizione industriale ed una religiosa. Laureato con una tesi in Sociologia della Religione, grazie al suo lavoro come direttore di palco ha la possibilità di viaggiare molto e di venire ispirato dalle realtà di paesi lontani in cui la spiritualità è ancora uno dei pilastri della società. Da qualche anno ormai vive e crea le sue opere tra Torino e Santiago de Queretaro, una delle città simbolo della tradizione messicana. Da qui è nata l’ispirazione di mischiare l’iconografia ufficiale con la religiosità popolare contemporanea. In Messico collabora con varie gallerie d’arte, mentre in Italia ha esposto i propri lavori in spazi religiosi tra cui la sede Ucai di Albenga, il Museo Diocesano di Cortemilia e l’Eremo di Santa Caterina. Nel 2020 la sua installazione dal titolo “Tempio Industriale”, una vera e propria cappella industriale contemporanea, è stata selezionata per partecipare all’edizione di Paratissima nell’ambito della sezione “Think Big!”.

Un Quadro di Te
Un Quadro di Te A.p.s è un’associazione fondata nel 2021 da quattro giovani amanti dell’arte. La loro attività inizia con la promozione dell’arte sui social, ma decidono di rendere concreta questa passione progettando ed organizzando mostre d’arte ed eventi culturali in collaborazione con artisti, istituzioni e altre associazioni.

Eremo di Santa Caterina del Sasso
È un luogo dal fascino antico l’Eremo di Santa Caterina, in cui natura, arte e storia si fondono alla roccia del Sasso Ballaro cui è aggrappato, come silenzioso guardiano delle acque del Lago Maggiore. La leggenda ne vuole l’origine sul finire dell’XII secolo, col naufragio dell’avido mercante Alberto Besozzi che trova la salvezza, per intercessione della Santa d’Egitto, nel luogo in cui vivrà da eremita. Nei secoli si sono avvicendati i domenicani, i frati di Sant’Ambrogio ad Nemus e poi i carmelitani. Dopo la soppressione attorno al 1770 e quasi due secoli di abbandono è stata la Provincia di Varese, proprietaria del luogo, a farlo rinascere unendo l’anima museale a quella religiosa grazie alla Fraternità Francescana di Betania che oggi lo abita.