New York – La storia creativa di ogni artista presuppone percorrenze sia ideali, sia di praticità d’uso di differenti tecniche e materiali affini.
Il lavoro di Mike Cloud origina sul più classico dei supporti: la carta, per poi mutare nel tempo attraverso l’impiego di differenti materiali quali cartone, sacchetti di destinazione commerciale, scheletri di barelle, sino alle trapunte, il tutto utilizzato al fine di comporre collages e strutture di differente natura dove segno e materia contribuiscono a definire un sostanziale rapporto ideale ed estetico.
L’insieme del percorso creativo degli ultimi vent’anni trova visibilità nella personale “Works on Paper” in corso alla Thomas Herben Gallery a New York.
Destrutturando differenti oggetti e materiali, la cui reale natura portava a utilizzi pratici, Mike Cloud ha creato composizioni intrise di valori simbolici, dove l’idea di consumismo svanisce nel momento in cui una trapunta assume tensioni totemiche e un sacchetto di plastica diviene ornamento fondante di un insieme di componenti, il cui fondersi porta a metamorfosi rivelatrici di come, attraverso la manipolazione di un oggetto o di alcune parti di un corpo, si possa arrivare a proporre forme antropomorfe la cui funzione estetica e culturale apre a nuovi territori interpretativi.
Mike Cloud – “Works on Paper” – Thomas Erben Gallery – New York 526 w 26 th st. Fino al 22 ottobre 2022. Orario: martedì-sabato 10-18
Mauro Bianchini