Venezia – Mettendo praticamente in atto il concetto di decontestualizzazione, Angelika Lill-Pirrung eleva un oggetto di uso comune ad opera d’arte.
L’operazione eseguita dall’artista tedesca assume anche nobili rimandi cinematografici arrivando a Metropolis di Friz Lang dove, un esercito di martelli, a seguito di una metamorfosi che dalla fisionomia umana li tramuta in oggetti, marcia compatta pervasa da una alienazione quale diretta conseguenza di ferree leggi capitalistiche atte a spingere i singoli individui a spersonalizzarsi, sino ad assumere funzioni robotiche la cui reale funzione è garantire elevati picchi di produttività.
Posti su piedestalli, i Wäcther di Angelika Lill-Pirrung assumono distinte personalità che in maggior misura nobilitano l’insieme di materiali con cui sono stati composti.
La verticalità delle silhouette tende a evidenziare l’assoluto delle forme sino alla sublimazione dell’essere altro dall’originale funzione alla quale l’oggetto era destinato.
In quelle opere v’è anche una intrinseca valenza fiabesca, la loro immobilità pare in attesa di una Alice che facendoli propri li conduca in un nuovo paese delle meraviglie.
Non priva di ironia, l’operazione di Angelika Lill-Pirrung impone al visitatore l’impossibilità dell’uso pratico e di conseguenza il rispetto di quella nuova condizione, dove l’unico approccio possibile da parte di chi osserva, di fronte al loro aspetto totemico, è una nuova prospettiva concettuale.
Infatti i “Wächter” come araldi della soglia paiono attendere i visitatori al fine di condurli in uno spazio analitico altro ben distinto dall’oggettività della forma.
Angelika Lill-Pirrung – “Wächter” – Venezia – Palazzo Mora, Strada Nuova 3659. Fino al 27 novembre 2022. Orari: mercoledì-lunedì 10-18.
Mauro Bianchini