Milano – Alla Galleria Monopoli è in corso la personale dell’artista legnanese Nicoletta Borroni dal titolo “Pittura Plastica”, a cura di Alberto Barranco di Valdivieso.
La nuova mostra, arricchita di ulteriori sviluppi tematici ed estetici è l’estrema sintesi della percezione dinamica di oggetti a struttura geometrica tridimensionale dipinti ad aerografo attraversati da linee orizzontali bianche che innervano ogni singola forma raccordandola con le altre e strutturando l’immagine corale.
L’apparente semplicità delle strutture nasconde una genesi di grande complessità e tensione creativa. Opere essenziali nel progetto di pensiero e di forma, che evidenziano la ricerca assoluta di un tutto armonico nell’equilibrio perfetto tra volume e superficie, tra geometria pura e toni cromatici.
La poetica dell’artista possiede la consapevolezza che l’emozione suscitata nel fruitore non può prescindere dal dialogo dinamico che le opere instaurano tra loro e con lo spazio che occupano e influenzano. Le nuove opere geometriche del ciclo “Linea Chiara”, formate da molteplici pezzi che si completano perfettamente nella loro struttura ad incastri, sono espressione del pensiero razionale dell’artista che si riflette sul significato di spazio pensato e spazio fisico. Un riferimento, quello all’architettura, per nulla casuale e marginale nell’arte di Borroni, che guarda con attenzione a figure come Louis Kahn, fra le più importanti nell’architettura del XX secolo.
Le opere, tutte realizzate con pannelli listellari di abete preparati da artigiani su disegno progettuale dell’artista stessa, sono realizzate con la posatura del colore tramite sgocciolamento con l’aerografo posizionato parallelo al piano, partendo dalle tinte più chiare per arrivare a quelle più scure, così da permettere di vedere le velature cromatiche sottostanti.
“Pittura dunque, – sottolinea il curatore – certamente pittura, seppur con l’assistenza dell’aerografo sapientemente manovrato dall’artista il cui gesto è pensato e sperimentato appositamente per creare particolari tessiture di colore secondo passaggi sovrapposti restituendo un effetto ambiguo a tutto il volume, sospeso tra la pietra e la spugna, che in qualche modo perturba la nostra percezione e sublima la dinamica di un oggetto che vibra tra la sua dimensione fisica compatta di oggetto categorico e la nostra frammentata dimensione psichica-percettiva.”
Il titolo stesso della mostra “Pittura Plastica” – precisa Barranco – vuole evidenziare il perfetto connubio tra pittura e volume di un nuovo gruppo di esperienze che il curatore e critico individua come particolare espressione di alcuni artisti post-minimalisti che usano la pittura come parte integrante della costruzione spaziale e dell’articolazione dialettica dell’opera.
L’esposizione, nella sede della galleria di via Privata Giovanni Ventura, potrà essere visitata sino al 31 marzo. Orari di apertura al pubblico: da martedì a sabato 14–19. Ingresso libero
Nota Biografica
Nicoletta Borroni compie studi artistici e si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con Giuseppe Maraniello.
È quest’ultimo che la indirizza allo studio di Rodolfo Aricò stante una innata similitudine nella ricerca pittorica, per entrambi caratterizzata da telai sagomati di matrice architettonica. Con il maestro intraprende una proficua collaborazione fino alla scomparsa di lui.
Nel medesimo periodo avvia una lunga e felice collaborazione con lo studio dello scultore e scenografo Franco Cheli. Lo studio è punto di riferimento per gli artisti operanti nel contesto milanese quali Andrea Cascella, Rodolfo Aricò, Pietro Consagra, Giuliana Balice, Diego Esposito e Giacomo Benevelli. Tale vivace e dinamico ambiente le offrirà l’occasione per sviluppare un adeguato approccio a nuove tecniche pittoriche, stimolato dal fertile dialogo sul fare arte.
Questa eredità artistica ed umana le consentirà di proseguire l’attività con un proprio studio di pittura nella città di Legnano, luogo in cui attualmente vive e lavora.
Nel maggio 2022 espone a Milano alla Galleria Monopoli con la personale Shapes and Forms curata da Flaminio Gualdoni.