Bibbiena – In occasione dell’8^ edizione della Biennale dei giovani fotografi, dal 16 settembre al 12 novembre 2023, l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano presenta una mostra dedicata al tema “Dentro e fuori. Gli spazi dell’esistenza. Visioni interiori e sguardi sul mondo” curata dal docente Andrea Calvaruso.
L’evento, nel caratteristico borgo in provinia di Arezzo è organizzato dal Centro Italiano della Fotografia d’Autore in collaborazione con il Club Fotografico AVIS Bibbiena EFI, in occasione della 24^ Edizione di FotoConfronti ed è ospitato al Centro Italiano della Fotografia d’Autore con l’obiettivo di dare ai giovani fotografi e alle scuole di fotografia una vetrina importante in cui mostrare i propri progetti.
Gli studenti di Istituto Italiano di Fotografia propongono lavori introspettivi e riflessioni personali che li hanno portati a lavorare su se stessi lasciando emergere emozioni e sensazioni forti; ciascuno è stato in grado di trasformare questi sentimenti in immagini che accompagnano i visitatori in un viaggio interiore che interroga sull’identità del singolo mettendola però in relazione con il contesto, una realtà in continuo cambiamento, uno specchio che riflette nell’altro il proprio io.
Attraverso gli scatti di Giovanni Borgia, diventiamo passeggeri di un treno; dal finestrino scorgiamo attimi del mondo che ci circonda: un susseguirsi che rende spettatori distanti ma che lascia il tempo di ritrovarsi sospesi in una calma apparente.
Le difficoltà della vita, le crepe che si formano nella monotonia della quotidianità e il desiderio di rinascita sono le sensazioni che guidano nel mondo di Benni Giammari; con una delicatezza estrema ci troviamo a riflettere su quello che affrontiamo ogni giorno svelando il nostro più intimo io.
L’apparente semplicità della vita di tutti i giorni, il rapporto tra gli oggetti e le persone che li utilizzano sono alla base della ricerca di Giorgio Garzella che analizza il legame fatto di ricordi e sensazioni che la nostra mente crea con essi. Gli oggetti e i volti del suo lavoro diventano vettori di storia e di emozioni che risvegliano il nostro io più profondo.
Con le fotografie di Alice Re veniamo trasportati nella sfera più profonda della ricerca di se stessi: il ciclo di vita e morte, seguito dalla sfera della rinascita e del rinnovamento costante. Niente spaventa più dell’ignoto e provare ad approfondirlo è stata la chiave di lettura dell’autrice.
Nelle fotografie di Stefano Frighi vediamo infine fragilità e resilienza; associando luoghi abbandonati e il significato di alcuni fiori l’autore ci guida in un percorso volto alla rinascita dell’individuo sul piano psicologico: le difficoltà che la vita pone possono essere risolte e, attraverso la forza che risiede in ognuno, portare a risplendere nuovamente.