Castiglione O. – Quest’anno la mostra natalizia del Museo della Collegiata ha come protagonista la Pala Rigoli, capolavoro del pittore toscano Alesso di Benozzo (Pisa 1473 – Firenze 1528). Una grande tavola, normalmente celata agli sguardi perché in collezione privata, per due mesi verrà mostrata a tutti con la sua vivace cromia, la ricchezza delle decorazioni, i nitidi contorni, gli squarci su paesaggi inaspettati, la rassicurante simmetria di angeli dalle ali multicolori o di vasi di splendidi gigli. L’inaugurazione dell’esposizione, presentata da Laura Marazzi, conservatrice del Museo è in programma sabato 18 novembre, alle ore 14.30, nella Nuova Scolastica .
Gesù bambino è in braccio alla Vergine in trono, minutamente descritto nella sua sorprendente varietà di motivi decorativi. Una coppia di angeli li adora, librandosi sopra all’architettura di fondo che, attraverso due archi, lascia intravedere un paesaggio verdeggiante con alberi, corsi d’acqua, stradine, cupole e torri. Due angeli reggono rose rosse e una corona dorata, adorna di perle e pietre, con cui onorano la Regina del cielo; altri due angeli suonano un liuto e una viella, in ginocchio su un pavimento di cui si contano tutte le piastrelle, ornate a una a una. Su quello stesso pavimento poggiano i piedi nudi san Giovanni Battista, protagonista degli affreschi di Masolino nel vicino battistero, e san Francesco d’Assisi, che a Greccio proprio 800 anni fa raccontò la nascita di Cristo in una sacra rappresentazione in grado di influenzare l’iconografia successiva della Notte santa. In basso a destra compare la piccola figura della committente in adorazione, per ora rimasta senza nome.
La Pala Rigoli, così chiamata dal conte Rigoletto Rigoli che a metà del Novecento la custodiva nella sua villa di Fiesole, è una delle rare pale d’altare di Alesso di Benozzo, la più grande tra quelle note (cm 197,5 x 173).
Alesso di Benozzo nacque nel 1473 a Pisa, dove allora risiedeva suo padre, il celebre pittore Benozzo Gozzoli, che con il Beato Angelico lavorò a Firenze, Roma, Orvieto. Quando nel 1497 Benozzo morì, Alesso prese le redini della bottega, ereditandone la dimensione itinerante tra Firenze, Pisa e l’Umbria. Il catalogo di Alesso fu ricostruito inizialmente dai grandi storici dell’arte Roberto Longhi e Bernard Berenson con i nomi convenzionali rispettivamente di “Maestro Esiguo” e di “Alunno di Benozzo”. In seguito Anna Padova Rizzo ebbe l’intuizione di identificare l’anonimo maestro in Alesso di Benozzo, dando un volto storico a questo singolare pittore.
Nel 2022 l’opera è stata esposta alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, suscitando crescente interesse, ma è novità assoluta l’esposizione della Pala Rigoli in terra lombarda.
Per l’inaugurazione l’ingresso sarà libero; nei giorni seguenti e fino al 21 gennaio, l’esposizione sarà visitabile secondo il consueto tariffario del Museo. Orari: da mercoledì sabato 9.30-12.30/14.30-17.3, domenica 10-13/15-18.