Gallarate – Da domenica 17 dicembre il MA*GA ospita una retrospettiva dedicata a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino, 1930-2004), una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia del secondo Novecento, realizzata in collaborazione con l’Archivio Dadamaino, con il supporto di Galleria Arte Martinelli (Lodi, Miami Beach). La mostra, curata da Flaminio Gualdoni, ripercorre, attraverso 80 opere, le tappe fondamentali della carriera dell’artista milanese, partendo dall’esordio della sua ricerca sulla pittura monocroma e sulla superficie spaziale della tela, avvenuto alla Galleria Prisma nel 1959, anno in cui Dadamaino abbandona l’informale per adottare quelle formulazioni astratte che caratterizzeranno tutta la sua evoluzione creativa. La mostra si completa con le tele dedicate alle lettere dell’Alfabeto della mente, e la gigantesca opera Il movimento delle cose, lunga trenta metri, su cui si svolge la “scrittura” di Dadamaino e che fu presentata in una sala personale alla XLIV Biennale di Venezia del 1990. Fino al 7 aprile. Orari: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: 10 – 18, sabato e domenica: 11 – 19.
Varese – I Musei Civici di Villa Mirabello ospitano, da sabato 16 dicembre, la mostra “Incontri di Mondi Lontani. Dai viaggi d’esplorazione di fine ‘800 alle ricerche di Angelo e Alfredo Castiglioni”. Un percorso espositivo che attraverso documenti, testimonianze, oggetti, fotografie e video accompagnerà il visitatore in un lungo viaggio verso popoli lontani e culture diverse dalla nostra. I Mondi lontani, oggetto di questa mostra, non sono solo geograficamente distanti da noi, ma sono ormai lontani nel tempo, poiché la rapida accelerazione della storia globale a partire dalla seconda metà del Novecento li ha profondamente mutati sino a minacciarne la stessa sopravvivenza o rischiando di cancellarne la memoria. L’iniziativa rende omaggio alle figure di Angelo e Alfredo Castiglioni, la cui memoria è viva e presente nella città anche grazie al Museo a loro intitolato, sito nello storico parco di Villa Toeplitz, che ne documenta la passione e rende fruibili al pubblico gli importanti esiti delle loro ricerche. Fino al 1 giugno 2025. Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. Affiancheranno la mostra, per tutta la durata, numerosi eventi correlati: visite guidate, laboratori per le scuole e conferenze.
Milano –  In occasione dei 140 anni dalla prima edizione del libro “Le avventure di Pinocchio – storia di un burattino” di Carlo Collodi, ADI Design Museum ospita una selezione di progetti dedicati all’icona che ha ispirato generazioni di creativi e pensatori. La mostra intitolata “Carissimo Pinocchio, designer e grafici italiani ridisegnano il burattino più famoso del mondo”, a cura di Giulio Iacchetti  è introdotta da una sezione storica,  che accoglie il visitatore con copertine, disegni e illustrazioni e si conclude con una serie di disegni originali, tratti da uno degli ultimi lavori di Andrea Branzi (Pinocchio? ed. Libri Scheiwiller), recentemente scomparso, al quale la mostra è dedicata. Cuore di “Carissimo Pinocchio” sono 62 nuovi progetti a opera di 31 designer e altrettanti grafici, appositamente realizzati per la mostra. I Pinocchi, concepiti grazie alla collaborazione di aziende, artigiani qualificati e in alcuni casi autoprodotti, sono ospitati in una grande giostra circolare. A questa sezione si aggiunge una raccolta di oggetti prodotti dalle più importanti aziende del Made in Italy e ispirati all’icona Pinocchio. Fino al 4 febbraio, orari: da martedì a domenica 10.30 20.
Milano – il Museo Diocesano Carlo Maria Martini ospita una mostra che ricostruisce la ricca tradizione dei presepi di carta, a partire dalla figura di Francesco Londonio (1723-1783), pittore e incisore milanese quasi esclusivamente legato a temi bucolici e pastorali e autore del Presepe del Gernetto, uno dei capolavori di quella particolare tipologia, conservato proprio al Museo Diocesano. La rassegna, che comprende circa quaranta opere oltre al presepe della collezione del Museo, a cura di Alessia Alberti, celebra un doppio anniversario, ovvero l’ottavo centenario della prima rappresentazione della Nascita, avvenuta a opera di San Francesco a Greccio nel 1223 e il terzo centenario dalla nascita di Londonio. L’esposizione in calendario sino al 28 gennaio, si completa con la grande teca che ospita il Presepe del Gernetto, per la prima volta esposto interamente restaurato. Orari: martedì-domenica 10-18.

 

Leggiuno – Una raccolta di arredi liturgici appartenenti al patrimonio dell’Eremo sono raccolti nella mostra “Doni per la fede – preziosi arredi liturgici all’eremo”. L’esposizione, proposta da Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, e da Fraternità Francescana di Betania, presenta rari documenti e reliquie appartenenti al periodo tra il XVIII e il XIX secolo, momento storico in cui l’Eremo passò da sede monastica a civile; fede e devozione, che rimangono testimoniate e vissute nella chiesa dell’Eremo, sono state sostenute soprattutto dall’apporto e dalla presenza popolare. Fino al 7 gennaio. La mostra è visitabile con il biglietto di ingresso all’Eremo.

Roma –  Nuova esposizione per l’artista Mario Vespasiani al Museo del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia in Roma. La personale intitolata Eternals – divinità, eroi e personaggi leggendari, presenta la recente serie di dipinti inedite realizzate appositamente per l’occasione che parlano di fede e mitologia, raccontano di uomini realmente esistiti, le cui vicissitudini si intrecciano con i personaggi leggendari. Gli Eternals descritti dall’arte di Vespasiani si collocano in un territorio personale quanto inaspettato, dove la monumentalità delle figure si rapporta ad una pittura che sembra smaterializzare la forma, in cui le tonalità rendono oniriche anche le scene più cruente. In queste opere la spiritualità e la devozione hanno un peso determinante, anche per comprendere le contraddizioni e i disorientamenti della nostra epoca, sempre più distante del senso del sacro, della tradizione e dunque dal legame con le origini. Fino al 31 gennaio martedi e giovedi 10-16 li altri giorni feriali, esclusi i prefestivi previo appuntamento gruppo@movm.ii;T.: 06 4735 5533 \ 331 3628 374

Bard“Percorsi. Fotografie di Silvano Ruffini” è il titolo della mostra che sarà allestita nelle Scuderie del Forte di Bard dal 16 dicembre al 21 gennaio. L’esposizione riunisce per la prima volta nello stesso luogo, diverse serie fotografiche realizzate da Ruffini, fotografo valdostano d’adozione, nato a Castelnovo de’ Monti in provincia di Reggio Emilia. Cinque le serie esposte con l’obiettivo di far scoprire al pubblico le diverse tappe del viaggio fotografico dell’artista. L’autore rivela un talento multiforme, caratteristica che lo annovera fra i veri fotografi creativi. Questa mostra offre alcuni tocchi della vasta tavolozza di Silvano Ruffini, tra colore e bianco e nero, campagna e città, immobilità e azione. Orari: da martedì a venerdì 10-18, sabato, domenica e festivi 10-19. L’ingresso è incluso nel biglietto di entrata al Forte di Bard.

Brescia – “Lorenzo Lotto. Incontri immaginati” alla Pinacoteca Tosio Martinengo è il nuovo progetto con il quale lo spazio espositivo presenta e racconta di uno dei più affascinanti protagonisti della storia dell’arte insieme a incontri, che prendono forma attraverso dialoghi proposti con alcuni capolavori della Collezione. Il protagonista è Lorenzo Lotto (1480 – 1556/1557) e gli incontri sono quelli con i maestri, pressoché coetanei, del Cinquecento bresciano quali: Savoldo (1480 circa – post 1548), Romanino (1484 circa – 1566) e Moretto (1492-1495 circa – 1554). Il percorso, all’interno delle sale della Pinacoteca, si crea grazie a cinque opere del genio del Cinquecento veneziano, quattro provenienti da prestiti e una presente nella Collezione Tosio. Fino al 7 aprile; orari: lunedì (non festivi) chiuso. Da martedì  a domenica: 10 – 18.

Lugo –  Paolo Maggis presenta, alle Pescherie della Rocca, la personale dal titolo “Tremore” . La pelle e la carne dei soggetti rappresentati sembra tremare scossa da una pittura gestuale e nervosa. E se la pelle é, in primo luogo, l’incarnato attraverso il quale vedere e sentire le vibrazioni del corpo animato da sentimenti, emozioni e pensieri, in secondo luogo indica la superficie della pittura che diventa pelle a sua volta, introducendo lo spettatore ad una visione più complessa ed articolata. Le opere di Paolo Maggis scuotono perché, pur mantenendo una forte estetica, introducono elementi di rottura, frammenti, interferenze e distorsioni, preferendo il sublime al bello che porta con se un dolore profondo o una tragedia. Fino a14 gennaio.Orari: giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30; sabato, domenica e festivi 10-12/15.30-18.30. Chiuso: 1 gennaio.

Lissone – Prosegue, sino al 7 gennaio al Mac-Museo d’Arte Contemporanea, la mostra “We Are the Flood”, personale di Stefano Cagol. Il percorso dell’esposizione, a cura di Francesca Guerisoli, si sviluppa su tre piani e ruota attorno a una nuova installazione: la scritta monumentale “We are the Flood”. Il concetto “noi siamo” (we are) è il principio fondante del progetto, che consiste in un atto corale di consapevolezza che cause ed effetti non sono a noi estranei: noi siamo il diluvio distruttivo e la potenziale risposta. L’opera è realizzata con materie plastiche di scarto derivate dal petrolio, riciclate e riciclabili, multicolori e atossiche. Si tratta di un “monumento” contemporaneo che rappresenta la nostra società e che, impiegando mille anni per degradarsi, a essa probabilmente sopravvivrà. Orari: mercoledì e venerdì 10-13; giovedì 16-19; sabato e domenica 10-12/15-19.

Mantova –  “Manuale copiativo” è il titolo  della personale di Emi Ligabue che dal 16 dicembre (alle 11) si aprirà alla Casa di Rigoletto. La mostra, a cura di Melania Gazzotti,  presenta tre serie di opere, appositamente realizzate per l’occasione e incentrate sui temi del manuale, nel senso di fatto a mano e dunque autentico e della copia, partendo dall’idea di foto/copia per arrivare alla copia del materiale stesso con cui si copia. Come afferma la stessa artista: «Tutto è già stato fatto, copiato, riprodotto: l’originale è perduto per sempre, arrendiamoci!» Con questi lavori Ligabue vuole portare il visitatore a riflettere sul ruolo della “riproduzione” e della “serialità”. Ad essere messa in discussione è anche la sacralità del gesto creativo, che l’artista questiona presentando delle opere che sono il frutto di un lungo e meticoloso lavoro manuale, ma i cui soggetti non sono originali. Fino al 7 gennaio aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18.