Milano – Cinquantadue capolavori raccolti nelle sale di Palazzo Reale raccontano due grandi maestri: Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir. Le opere, provenienti dalle collezioni del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie di Parigi ripercorrono la vita e l’opera dei maestri che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita dell’Impressionismo, che compie 150 anni, il prossimo 15 aprile. Un viaggio tra i loro dipinti più iconici, dai ritratti, ai paesaggi, alle nature morte, alle bagnanti. In mostra anche una sezione che documenta quanto decisivo sia stato l’impatto e l’influenza che entrambi ebbero sulla successiva generazione di artisti, attraverso il confronto tra due opere di Cézanne e Renoir con due dipinti di Pablo Picasso. La rassegna, curata da Cécile Girardeau, conservatrice del Museé d’Orsay e Stefano Zuffi, storico dell’arte rimarrà in calendario sino al 30 giugno. Orari al pubblico: da martedì a domenica 10-19.30, giovedì chiusura alle 22.30.
Ascona – Alexandra von Burg inaugura, il 30 marzo alla Fondazione Majid, la nuova personale dal titolo “Elisir di Primavera”. L’esposizione racoglie una settantina di opere di grande, medio e piccolo formato, frutto della ricerca degli ultimi due anni. Centrale, in questa ampia esposizione, il tema della Natura, soggetto che l’artista ha sempre indagato ma che oggi appare sotto una luce nuova, più intima e introspettiva. In mostra la recente serie dedicata alle Ninfee, accanto ai soggetti dedicati ai fiori, che da sempre animano le sue opere, vivaci protagonisti di molte raffigurazioni. Non mancano le versioni più recenti delle suggestive vedute marine che, negli ultimi anni, sono diventate probabilmente la cifra stilistica dell’autrice in virtù del loro fascino e della loro potenza espressiva. Di carattere più personale, intellettuale e grafico, è l’ampio repertorio iconografico che Alexandra von Burg ha costruito nel tempo e che ritorna ciclicamente, spontaneamente, ora con discrezione ora con maggiore enfasi, costellando il suo lungo e articolato percorso di ricerca. La mostra proseguirà sino al 30 maggio e sarà aperta al pubblico da martedì a domenica 10-13/14.30-19. Nell’ambito della rassegna è in programma, il 6 aprile alle 14.30, un incontro con l’artista.
Torino – Camera, Centro Italiano per la Fotografia ospita Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra. 120 fotografie raccontano uno dei momenti cruciali della storia della fotografia del XX secolo, il rapporto professionale e affettivo fra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrottosi con la morte della fotografa in Spagna nel 1937. Fuggita dalla Germania nazista lei, emigrato dall’Ungheria lui, Gerta Pohorylle e Endre – poi francesizzato André – Friedmann (questi i loro veri nomi) si incontrano a Parigi nel 1934, e l’anno successivo si innamorano, stringendo un sodalizio artistico e sentimentale.Per cercare di allettare gli editori, è Gerda a inventarsi il personaggio di Robert Capa, un ricco e famoso fotografo americano arrivato da poco nel continente, alter ego con il quale André si identificherà per il resto della sua vita. Anche lei cambia nome e assume quello di Gerda Taro. L’anno decisivo per entrambi è il 1936: in agosto si muovono verso la Spagna, per documentare la guerra civile in corso tra i repubblicani e fascisti; il mese dopo Robert Capa realizzerà il leggendario scatto del Miliziano colpito a morte, mentre Gerda Taro scatta la sua immagine più iconica, una miliziana in addestramento, pistola puntata e scarpe con i tacchi, in un punto di vista inedito della guerra fatta e rappresentata da donne. Fino al 2 giugno. Orari: 11 – 19; giovedì fino alle 21(ph.Gerda Taro and Robert Capa, Cafe de Dome, Paris 1936 © Estate Fred Stein. Courtesy International Center of Photography).
Trieste – Buon Compleanno Van Gogh! Sabato, 30 marzo, in occasione della ricorrenza all’Auditorium del Museo Revoltella per tutto il giorno verrà proiettato il film Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità. Un evento che accompagna la grande mostra organizzata al Museo – Galleria d’Arte Moderna, dedicata al grande maestro.Vincent Van Gogh (30 marzo del 1853) ebbe una vita tormentata conclusasi a soli 37 anni con un suicidio. Le molte tragedie vissute e il suo carattere difficile e instabile influenzarono e determinarono lo stile dell’artista. Attraverso l’esposizione di oltre 50 capolavori, provenienti dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, la mostra, intende documentare l’intero percorso artistico del pittore a partire dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza, per proseguire con i disegni e gli oli dedicati al tema dei tessitori, per giungere alle opere del suo soggiorno parigino, raffiguranti il paesaggio e momenti della vita sociale dell’artista, fino agli ultimi dipinti di St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata esistenza. L’esposizione è arricchita dai ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del caffè di Arles frequentato da Vincent), realizzati nel 1890, conservati uno nel Kröller-Müller Museum, prestatore di quasi tutte le opere presenti in mostra, e l’altra alla Galleria Nazionale di Roma che in occasione della mostra si rincontreranno. La visione dello spettacolo Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità è gratuita e l’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Orari proiezione 9-17. La mostra, prodotta da Arthemisia sarà visitabile sino al 30 giugno, dal lunedì alla domenica e festivi, dalle 9 alle 19..
Milano – Prosegue, al Mudec la mostra Picasso. La metamorfosi della figura, esposizione che coincide e celebra il 50° anniversario della morte del pittore spagnolo. La ricchissima produzione del maestro viene qui ripercorsa attraverso le opere giovanili fino alle più tarde, alla luce del suo amore per le fonti artistiche “primigenie” e per “l‘arte primitiva”. La mostra ospita oltre quaranta opere tra dipinti e sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7 concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo Casa Natal di Malaga. Picasso colse l’essenza e il significato dell’arte africana assimilandola nella sua produzione per tutta la vita, dal 1906, anno fondamentale per la sua produzione, fino agli ultimi lavori degli anni Sessanta. inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante metamorfosi delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica, e che governeranno l’evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale. La mostra rimarrà in calendario sino al 30 giugno. Orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Padova – In occasione delle feste pasquali non è da perdere una visita a Padova, al Centro Culturale Altinate/San Gaetano dove è ospitata un’ampia rassegna dedica a colui che è passato alla storia come padre dell’Impressionismo, corrente artistica più amata al mondo: Claude Monet. Arthemisia, con il Comune e il Musée Marmottan Monet, dato vita a un racconto emozionante, attraverso l’esposizione di oltre 50 capolavori – tra cui le Ninfee, gli Iris, i Paesaggi londinesi e molti altri ancora – arricchiti da sale spettacolari, tantissimi contenuti, video, testimonianze e atmosfere magiche. Sono perlopiù le opere a cui Monet teneva di più, quelle che ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte. La mostra rappresenta anche un viaggio nel mondo intimo di Monet, nella sua casa e nella sua anima. Fino al 14 luglio; orari: da martedì a domenica 9.-19.30, lunedì 14.30-19.30. Aperture straordinarie 31 marzo e 1 Aprile 9.-19.30
Parma – La Fondazione Magnani-Rocca di Parma ospita la più grande mostra italiana su una delle più iconiche figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo: Bruno Munari (Milano 1907-1998). Nella mostra sono concentrati settant’anni di idee e di lavori – Munari aveva iniziato la propria attività durante il cosiddetto Secondo Futurismo, attorno al 1927 – in tutti campi della creatività, dall’arte al design, dalla grafica alla pedagogia: proprio per la difficoltà di dirimere chiaramente i territori linguistici da lui affrontati nel corso del tempo, la rassegna non è suddivisa per tipologie o per cronologia, ma per attitudini e concetti, in modo da poter mostrare i collegamenti e le relazioni progettuali tra oggetti anche apparentemente molto diversi l’uno dall’altro. Un ricco catalogo con un saggio del curatore Meneguzzo (insieme a Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca), con inediti contributi critici centrati su singoli “casi-studio” dei più importanti studiosi di Munari, oltre alla pubblicazione di tutte le circa 250 opere esposte. Fino al 30 giugno. Aperto anche Lunedì di Pasqua, 25 Dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19.
Casalmaggiore (CR) – E’ tornata, al Museo del Bijou, la nona edizione della rassegna “Ridefinire il Gioiello” con un’esposizione di 43 gioielli contemporanei, progettati da artiste italiane e straniere. Il concorso, nato nel 2010, da un’idea della curatrice Sonia Patrizia Catena, è diventato un punto di riferimento nella sperimentazione materica del gioiello d’arte ha chiesto ai partecipanti, per questa edizione, di progettare un monile che sappia valorizzare la memoria delle creazioni esposte al Museo, invitandoli ad ispirarsi ai gioielli più antichi conservati all’interno delle teche espositive, quelli a forma di nodo, con il fine di reinterpretarne la struttura e il significato attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la personale ricerca artistica. I gioielli selezionati propongono una vera e propria “geografia” del filo intrecciato: dallo studio formale del nodo alle trame infinite, dalla violenza alle relazioni umane, sino al mondo naturale e alle tecniche artigianali. Monili che mescolano stili e materiali, frutto di una ridefinizione di regole e di grammatiche visive. La rassegna accoglie inoltre, come in ogni edizione, un artista proveniente dal mondo dell’arte contemporanea che racconta il tema del concorso. Quest’anno l’artista invitata è Marisa Iotti che, attraverso la sua grammatica visiva, ha delineato un percorso espositivo denominato “Ànemos” caratterizzato da sculture, installazioni e opere di fiber art che dialogheranno con i gioielli in mostra. Fino al 9 giugno, orari apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18; domenica e festivi dalle 15 alle 19.
Milano – “Space dreamers” è la mostra che accompagna i visitatori nello spazio atraverso sedici installazioni. L’esposizioe, alletita i piazza ecaria coinvolge il pulico in sorprendenti scenari. Un viaggio nella meraviglia, tra stelle, nuvole satelli e galassie. Space Dreamers è la prima mostra immersiva dedicata ai viaggiatori spaziali. Il progetto nasce dall’idea delle designer Elena e Giulia Sella, co-fondatrici di Postology, con l’obiettivo di offrire un’esperienza immersiva combinando creatività, design, comunicazione e tecnologia, ponendo al centro dell’attenzione l’universo. La mostra prosegue sino al 31 dicembre e potrà essere visitata da lunedi a giovedi 11-20, venerdi 10-20, sabato e domenica 9.30-20.30.
Torino – Arte, storia e politica si intrecciano nella grande mostra, ormai quasi in chiusura, dedica al genio romantico di Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882) ospitata sino al 1° aprile alla GAM. L’esposizione dal titolo “Hayez. L’officina del pittore romantico” presenta, oltre alle opere inedite o poco viste, anche alcuni dei capolavori più popolari, come La Meditazione dei Musei Civici di Verona – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e l’Accusa segreta dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia, cui è accostato Il Consiglio alla Vendetta, prestigioso prestito proveniente da Liechtenstein. The Princely Collections, Vaduz–Vienna. Attraverso dieci sezioni in successione cronologica, il percorso espositivo inizia dagli anni della formazione tra Venezia e Roma, dove Hayez ha goduto della protezione e dell’amicizia di Canova, fino alla prima affermazione a Milano e alle ultime prove della maturità. Fino al 1° aprile. Orari al pubblico: 10 – 18.
Milano – Alle Gallerie d’Italia in Piazza della Scala in chiusura anche la mostra “Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo”, dedicata all’artista bergamasco, tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale lombarda. Il percorso, si snoda attraverso nove sezioni, focalizzandosi sui “ritratti” di personaggi celebri.I dipinti sono accompagnati da opere di altri pittori contemporanei lombardi quali Lorenzo Lotto, Gerolamo Savoldo e Moretto e di altri grandi maestri italiani come Tiziano, Veronese e Tintoretto. Fino al 1° aprile; orari: 9.30 – 19.30.
Varese – Il 6 aprile al Castello di Masnago si inaugura, alle 18, la mostra di Andrea Ravo Mattoni dal titolo “img2img – Pittura, copia e Intelligenza Artifiiale” a cura di Monica Guadalupi Morotti e Andrea Ceresa. Pittura, Copia e Intelligenza Artificiale nasce da quelle immagini generate dalla macchina e tradotte da parte di Andrea Ravo Mattoni in pittura a spray, ad acrilico o in disegno, sia su muro che su tela e altri tipi di supporti mobili. A comporre la mostra saranno circa venticinque opere inedite allestite nelle sale del Castello, anche in dialogo con gli affreschi quattrocenteschi e un’opera della collezione permanente: Sera d’autunno o Valpozzo di Pellizza da Volpedo (1903). Per partecipare all’inaugurazione è consigliata la prenotazione. L’esposizione continuerà poi sino al 28 luglio accompagnata da numerosi eventi. Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle14 alle 18.