Dizzasco (Como) – Sono una ventina le opere selezionate e raccolte nella mostra che Spazio Intelvi 11 dedica a Piero Gauli (Milano, 6 giugno 1916 – Milano, 4 gennaio 2012), tra gli esponenti del gruppo Corrente.
Della vasta produzione dell’artista nelle più svariate tecniche (olii, acrilici, disegni su china, acquerelli, ceramiche) e soggetti il curatore, Paolo Avanzi si è concentrato sui lavori che vanno dagli anni ’50 fino alle soglie del terzo millennio.
Si tratta di alcuni dei temi prediletti dall’artista come i fiori, le maschere i paesaggi della valle Intelvi (dove ha vissuto per lunghi anni) e della Sicilia. Gauli, fu l’ultimo esponente del gruppo Corrente a spegnersi, nel 2012.
“Dopo la sua morte – scrive il curatore – è mancata una fondazione che curasse e tutelasse la sua produzione con mostre, convegni. La sua produzione pare sia andata dispersa, se non svenduta. Ne è dimostrazione il fatto che diverse sue opere sono disponibili in aste e su ebay a prezzi davvero bassi. Il che non sminuisce comunque il valore storico di questo artista che è riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte.
Non ho avuto la fortuna di incontrare Piero Gauli. A Dizzasco sono arrivato l’anno dopo la sua morte. Quello che so di lui l’ho appreso leggendo le sue pubblicazioni e ammirando le sue opere.
Non è mia intenzione aggiungermi alla folta schiera di critici che con dovizia di particolari e acume storico hanno fornito un suo approfondito profilo. Vorrei piuttosto parlare dell’impatto emotivo suscitato dalle sue opere, di quello che mi suggeriscono… E il tratto che mi sembra maggiormente emergere è quello della generosità. Un tratto che si evince dalle sue pennellate rapide e sapienti che riescono a dare del soggetto (ritratto o paesaggio) una immagine nitida, forte, che non tralascia nessun particolare, che coglie ogni sfumatura, andando anche oltre il dato oggettivo.
Il secondo aspetto che colgo della sua pittura – prosegue Paolo Avanzi – è quello dell’energia, intesa come forza creativa. Questa volontà o voluttà di riportare sulla tela la realtà rielaborandola mentalmente e trasfigurandola, solo come un grande genio espressionista può fare, cogliendone le spirito, l’anima vitale grazie al proprio istinto. E si può dire che non ci sia tematica su cui Gauli non si sia misurato nella sua lunga vita, dalla sua dura esperienza nei campi di concentramento, ai raduni degli alpini, alle feste di paese e ai soggiorni in valle.
In questa personale sono esposti i lavori di Gauli che vanno dagli anni ’50 fino alle soglie del terzo millennio… un saggio della sua imponente produzione. Ciò nella speranza di contribuire a riportare l’attenzione su questo nostro grande artista che meriterebbe di essere rivalutato”.
La mostra è visitabile sino al 21 luglio. Orari: 16-19 o su appuntamento (+39) 3401066977; spaziointelvi11@yahoo.com