Lugano – Si intitola “Anamorfica” dell’artista Gianna Bentivenga la seconda esposizione del ciclo annuale proposto dell’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico (AAAC) di Novazzano in apertura dal 31 agosto nel Porticato della Biblioteca Salita dei Frati.

La mostra, presenta una serie di lavori di grande e medio formato realizzati dal 2022 ad oggi con le tecniche dell’acquaforte, dell’acquatinta, della puntasecca, della litografia, del chine collé, come pure mediante fotoincisione, un metodo di riproduzione calcografica che si avvale delle potenzialità della fotografia. La selezione di opere esposte comprende, come da tradizione degli organizzatori, anche l’incisione destinata ai membri dell’Associazione, stampata nell’atelier calcografico novazzanese da Gianstefano e Francesco Galli.

Nei lavori di Bentivenga, le rarefazioni, mutazioni, trasformazioni  ci proiettano in un mondo visivo dominato da linee, trame e superfici sinuose e frastagliate, in una vorticosa rotazione che sembra evocare quello dell’infinitamente piccolo della composizione molecolare della materia e al tempo stesso quello infinitamente grande dello spazio siderale. Ma ciò che rende  avvincenti le sue composizioni è la costante ricerca del superamento della dimensione fissa di
spazio e di tempo che il supporto del foglio stampato forzatamente impone e che la stessa
espressione grafica condiziona.

Per essere infatti coerente al tema della dinamica delle trasformazioni della materia l’artista
infrange lo spazio bidimensionale del foglio con la sovrapposizione di linee, intrecci e tinte
piatte ottenute utilizzando più lastre.

Nelle monumentali serie grafiche “Anamorfica” ed “Equilibri multipli” l’artista raggiunge anche effetti illusionistici di ulteriore profondità con l’applicazione della trasparente carta cina (“chine collé”) stampata recto e verso. La fruizione dell’opera di Bentivenga non è solo interessante dal punto di vista tecnico, ma è soprattutto coinvolgente per i suoi contenuti poetici, coerenti al tema del fenomeno della dissoluzione e della rarefazione delle sostanze di natura, dove l’ispirazione, l’incisione e la stampa, senza dimenticare la carta stessa, si rivelano metafore di molte e disparate trasformazioni, metamorfosi e ri-formazioni, anamorfosi.

La mostra, con inaugurazione alle 17.30 alla presenza dell’artista, sarà visitabile sino al 12 ottobre. Orari al pubblico: mercoledì, giovedì e venerdì: 14-18; sabato 9-12.

Cenni biografici

Gianna Bentivenga è nata a Stigliano (Matera) nel 1975, nel 1994 si trasferisce a Roma, dove ha inizio la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti. In questo periodo consegue una borsa di studio che le dà l’opportunità di frequentare l’Academie voor Schone Kunsten di Anversa (Belgio) sotto la guida di Ingrid Ledent, dove ha modo di approfondire lo studio dell’incisione.
Nel 2006 ottiene uno studio alla Kunsthaus Tacheles di Berlino, dove rimane per alcuni mesi.
Interessata e incuriosita dal potenziale che il segno riserba, adotta il disegno e la calcografia
come mezzi espressivi del suo linguaggio attraverso metodi tradizionali e contemporanei.
L’interesse al mutamento delle cose nell’arco di un tempo talvolta dilatato e non misurabile la
spinge presto a sperimentare tecniche inconsuete legate a muffe, ossidazioni ed a quanto
possa esprimere processi di alterazione. Sue opere si trovano in molte collezioni sia in Italia
che all’estero, tra cui l’Albertina di Vienna e l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma.
È socia fondatrice dell’associazione InSigna che si occupa della divulgazione della grafica
d’arte e del libro d’artista e presso cui svolge workshop di incisione in collaborazione con l’Opificio della Rosa. Attualmente collabora come docente alla Rome University of Fine Arts.

(in copertina ph. SebastianoCarsana)