Ascona – E’ un omaggio a due figure di artista tra le più significative del territorio ticinese, i coniugi Ruth e Giancarlo Moro, la mostra in apertura dal 15 settembre al Museo Comunale d’Arte Moderna.
Pur lavorando con stili e modalità diversi, le loro opere esprimono una forte assonanza che trova coesione proprio nel loro interesse per l’universo formale orientale, essenziale, cosmico e olistico.
Formatisi entrambi nell’ambito delle avanguardie degli anni sessanta, i due hanno si sono confrontati con autori quali Arp, Nicholson, Richter, Glarner, Bissier e Valenti, tutti attivi nella regione del locarnese, assimilabili a quella linea di ricerca proveniente da Nord, detta dei “pittori del silenzio”, affinando il loro linguaggio per giungere a un sintetismo minimalista.
Giancarlo Moro si dedica totalmente all’arte pittorica in senso astratto, sondando le infinite potenzialità del colore puro nello strutturarsi in modo autonomo e processuale in griglia e in superficie spaziale assoluta, quasi ascetica. Usa spesso l’azzurro ma anche il nero, il bianco e a volte il viola, dilatandoli in tutte le loro possibili tonalità.
Ruth Moro, fa della natura, foglie e frutti, la materia prima del suo operare. Procede attraverso una purificazione del materiale vegetale eliminando la parte molle per svelarne le nervature sottese. Giunge a distillare delle pure forme strutturalmente essenziali, che a volte immerge nel colore, per poi comporle, assemblarle, trasformale in reticoli processuali sempre in fieri, a volte lasciandole libere dal supporto come fossero delle veline nello spazio, altre integrandole in supporti di carta rigorosamente realizzati a mano.
La mostra potrà essere visitata sino al 5 gennaio, da martedì a sabato 10 – 12 / 14 – 17, domenica: 10.30 – 12.30