Venezia – Lacrime di gioia e di dolore costellano la storia dell’umanità. L’iperbole temporale di Francesco Vezzoli presente nella personale “Musei delle lacrime” a cura di Donatien Grau in corso alla Quadreria del Museo Correr, origina dall’invito rivolto all’artista da Venice International Foundation al fine di attualizzarne il percorso della sua ricerca.
Le 36 opere in mostra, concepite in un arco temporale di oltre vent’anni, includono 16 lavori appositamente eseguiti per l’occasione.
La doppia conversazione messa in atto da Vezzoli, traccia un dialogo tra la preziosa collezione veneziana che annovera capolavori tra il XIII e il XVII secolo e gli interventi dell’artista che da più decenni opera sulle immagini dei capolavori che hanno contraddistinto la storia dell’arte.
L’esposizione vede la successione di quattordici sale dove viene definita l’idea di museo nel museo.
Il percorso si apre con “Casino”, lavoro dove l’artista tratteggia lacrime tratte dal ritratto di Steve Wynn a Andy Warhol su alcune figure presenti nella Cappella degli Scrovegni a Padova.
Il passo seguente riesamina “Retorica della Retorica” (2013), qui Vezzoli accosta a un dipinto di Artemisia Gentileschi un omaggio a Josef Alberts e a Natalia Ghoncharova.
La mostra prosegue con riferimenti alla performance di Vezzoli a Los Angeles che ha visto il coinvolgimento della pop star Lady Gaga e del corpo di ballo del Bolshoi quale tributo al fondatore dei balletti russi Sergej Diaghilev.
Nelle seguenti aree si susseguono lavori fondanti come “La nascita di American Gigolò” del 2014 e “Homage to Robert Mapplethorpe” del 2006, importanti riflessioni sulle cadenze tra tempo passato, presente e sull’idea di contemporaneità.
Francesco Vezzoli – “Musei delle lacrime” – Venezia – Museo Correr, Piazza San Marco. Fino al 24 novembre. Orari: da domenica a giovedì 10-18; venerdì e sabato 10-23. Biglietti: intero 14 euro, ridotto 11 euro.
Mauro Bianchini