Milano – “Natura Est / Fibonacci tour per la Pace” è progetto-mostra che l’artista Giorgio Piccaia interpreta attraverso cifre scritte simbolo di armonia che si è sviluppato con mostre evento a Chiasso, Pisa, Sordevolo, Varese, Como e Rimini e ora nel capoluogo lombardo, dal 1° ottobre al Centro Internazionale di Brera (via Marco Formentini).

Un grido di Pace che “prende voce” dai numeri indo-arabi della Sequenza di Leonardo Pisano (Pisa 1170 circa -1242 circa) che per Piccaia sono segni omaggio all’immensità della natura.

L’Arte Reale è il principio unificatore di tutti i misteri, il susseguirsi della somma di numeri con la sua progressione è vita dove il risultato del rapporto tra due cifre consecutive dà il numero irrazionale 1,618….. chiamato anche phi o rapporto aureo.

I soggetti nelle tele, negli acetati, nelle carte, nei papiri visibili nella ex canonica di San Carpoforo sono strumenti per una via iniziatica, per la realizzazione della Magnum Opus. Le 27 opere nell’ex canonica sono state realizzate tra il 2023 e il 2024. Nel cortile del Centro Brera è ospitata l’installazione 7 Bandiere/Aquilone, simbolo di libertà e appartenenza, con i numeri dipinti in acrilico sulle stoffe  disposti come petali. I cinque petali del piccolo fiore Non ti scordar di me.

Durante la mostra le opere dialogheranno con la scrittura, la poesia e la musica in un calendario di serate dedicate. In programma anche un incontro con l’artista fissato per il 10 ottobre alle 18.Colonna sonora dell’esposizione, in calendario sino al 31 ottobre è un reading di aforismi di Matteo Piccaia, padre di Giorgio, letti da Chiara Zocchi.

Cenni biografici

Giorgio Piccaia, pittore e scultore, è nato nel 1955 a Ginevra, in Svizzera; vive e lavora in Piemonte in provincia di Novara. È figlio d’arte, fin da piccolo frequenta con il padre gli ambienti artistici ginevrini prima e milanesi poi. L’incontro con John Cage nello storico concerto del ’77 al Teatro Lirico di Milano e nel 1978 con Jerzy Grotowski a Wroclaw nel Teatro Laboratorio segnano la sua arte. Lo spoglio del non essenziale e l’ascolto di se stessi e dell’ambiente in cui viviamo, imparato dai due maestri, caratterizza ancora adesso la sua arte.

Nei primi anni Ottanta frequenta Corrado Levi nella Facoltà di Architettura a Milano, incontro fondamentale che gli ha permesso, dopo il lavoro sul corpo con performance e happening, di giungere alla pittura e alle arti visive. Nel 2018 con l’amico monaco Gregory Sinaite del Monastero di Santa Caterina sul Sinai riscopre Leonardo Pisano detto Fibonacci, matematico dell’Alto Medioevo. Attualmente il suo progetto artistico è legato ai numeri della Sequenza di Fibonacci e ai Myosotis, che Piccaia dice “mi riportano alla semplicità della Natura, alla vittoria su me stesso e alla riscoperta della Felicità”.