Gallarate – Per cinque mesi, il design italiano sarà l’assoluto protagonista al MA*GA. Da domani, 13 ottobre, al 2 marzo 2025, due percorsi espositivi, ma complementari raccontano la storia gloriosa e il futuro prossimo di un linguaggio che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere l’Italia nel mondo: ARTE E DESIGN. DESIGN È ARTE e HYPERDESIGN.
Arte e design. Design è arte, da un progetto di Philippe Daverio, a cura di Emma Zanella, Vittoria Broggini e Alessandro Castiglioni, è la grande mostra dedicata alla storia del Design italiano: un’avventura di instancabile innovazione e sperimentazione, in costante dialogo con le arti visive. Il design viene analizzato nella sua forma di fenomeno complesso e, come definito da Daverio stesso, “ambiguo”, perché risponde contemporaneamente a una serie di questioni culturali, economiche, sociologiche ma anche autoriali ed estetiche, che si sovrappongono e intrecciano in modo unico. L’allestimento è suddiviso in cinque sezioni, quasi si trattasse di cinque capitoli di uno stesso libro, arricchito da una premessa e da una postfazione. E’ introdotta da un omaggio al saggio di Philippe Daverio “Il Design nato a Milano: storia di ragazzi di buona famiglia”, da cui hanno preso le mosse le scelte estetiche di questa mostra, con una serie di poltrone di Gio Ponti, Luigi Caccia Dominioni, Marco Zanuso, affiancata dal ritratto della famiglia Ponti dipinto da Massimo Campigli. L’esposizione si completa e idealmente si chiude con gli anni novanta, lasciando a HYPERDESIGN, l’analisi di ciò che accade nel XXI secolo. Un’ultima riflessione, una sorta di postfazione lega le due mostre. Si tratta di Under Attack, un’opera interattiva di Ennio Bertrand, artista pioniere dell’arte digitale in Italia, in cui il pubblico può intervenire e sviluppare le proprie riflessioni sul tema dell’attacco alle Twin Towers di New York dell’11 settembre 2001.
HYPERDESIGN. XXVII edizione del Premio Gallarate,
curata da Chiara Alessi, è riservata invece ai progetti e ai processi del design dopo gli anni zero intorno ad alcuni dei temi cruciali del nostro presente: sostenibilità e ambiente, sicurezza e lavoro, inclusività e relazione. Tra i designer italiani della nuova generazione, c’è Odo Fioravanti, di cui vengono esposte delle sedute in polistirolo riciclato oppure ottenute da scarti di lavorazione. Un’altra significativa novità con cui fa i conti il design nel nuovo millennio riguarda i materiali della progettazione. Esemplare a tal proposito, è l’esperienza di Formafantasma, che ha trovato possibilità tecniche ed estetiche inaspettate offerte dai polimeri naturali estratti da piante, come nella serie Botanica, o da derivati animali, o ancora sul legno e i suoi scarti, sul materiale lavico e sui polimeri biodegradabili nella produzione di arredi. La mostra dà poi conto di progetti in cui il design incontra discipline come l’antropologia, la psicologia, o si trova ad analizzare il contesto dove determinate soluzioni possono trovare una realizzazione, interloquendo direttamente con l’utenza. Ad esempio, la Maidan Tent, la “piazza” coperta destinata ai migranti del campo profughi di Ritsona (Grecia) crea uno spazio comune polifunzionale in cui è possibile non solo avere un rifugio d’emergenza ma condividere e socializzare attività ed esperienze, organizzare eventi culturali, forum di discussione e molte altre attività nell’ottica di superare alcuni traumi da isolamento.
L’intero spazio espositivo che accoglie le due mostre è trasformato dall’intervento di Parasite2.0, agenzia di progettazione attenta allo sviluppo delle dinamiche socioculturali, che per il MA*GA ha studiato uno spazio attivo, parlante, che supera la dimensione domestica e si propone come una serie di ambienti sotto forma di cantiere in perpetuo divenire.
Ad accompagnare le due esposizioni, un ricco public program con conferenze ed incontri con i nomi più autorevoli del panorama del design attuale. Le tappe fondamentali della rassegna storica ideata da Daverio saranno approfondite in cinque incontri domenicali a cura di Emma Zanella, Alessandro Castiglioni, Vittoria Broggini e Lorena Giuranna e Francesca Chiara; in collaborazione con l’Ordine Architetti di Varese, il programma Dialoghi di Design ben noto al pubblico del MA*GA propone cinque appuntamenti serali del giovedì dedicati a storiche aziende e studi che hanno fatto la storia del design in Italia e nel mondo.
Per le famiglie, il Museo propone una serie di laboratori alla scoperta degli aspetti più curiosi e divertenti del design: il 3 novembre alle 15 con il primo degli appuntamenti domenicali di Ludod’Arte, attività di visita e gioco in uno spazio appositamente allestito con una selezione di giochi d’autore e produzioni di design dedicati ai più piccoli. Tre domeniche sono invece dedicate ai laboratori Smonta e rimonta, dove alcuni degli oggetti in mostra verranno osservati e reinterpretati creativamente. Tutte le attività sono a partecipazione gratuita, sostenute nell’ambito del progetto “Esordi – leggere, riconoscere e accogliere le nuove domande d’aiuto”.
Con l’avvio delle due mostre prende corpo anche il Patto per le Arti, l’accordo strategico tra cultura e impresa nato all’inizio del 2024 in collaborazione con Confindustria Varese. Numerose le aziende che sostengono le mostre in qualità di Partner – Confindustria Varese, Lamberti S.p.A., SEA S.p.A., Yamamay, Camal Le vie del Cotone, Valore BF – Special partner – A&A – Albè Associati Studio Legale, Banca Popolare di Sondrio – e Main partner – Missoni S.p.A, Ricola, Saporiti S.p.A .
Le esposizioni saranno visitabili sino al 2 marzo. Orari: da martedì a venerdì 10 – 18, sabato – domenica 11 – 19.