Verbania – “Lo sguardo lucente. Paesaggi mediali ai tempi dell’AI” è la mostra di Davide Maria Coltro in apertura dal 7 dicembre nelle sale di Palazzo Viani Dugnani del Museo del Paesaggio. Saranno esposte opere che raccontano l’indagine dell’artista sul genere pittorico del paesaggio, dai Quadri Mediali dei primi anni Duemila ai lavori realizzati per la mostra.
Spiega Elena Pontiggia curatrice dell’esposizione: “L’artista ci presenta schermi in cui lo spettacolo della luce e del colore si dipana lentamente, attimo dopo attimo e ci comunica un auspicio fondamentale in un mondo composto di cose, tante cose, sempre più cose, abbiamo bisogno di allontanarci dalla dittatura della materia, dal totalitarismo dell’oggetto, per giungere a guardare, in quel pezzetto di cielo informatico che l’autore ci offre, noi stessi e, forse, l’infinito”.
“Per me un monitor è una tela viva – le parole di Davide Maria Coltro – , sulla quale posso scrivere, che può emettere luce ed avere come elemento pittorico anche il tempo. Il Quadro Mediale si pone in costante dialogo con la storia dell’arte, soprattutto la pittura e la
fotografia. Fare arte tecnologica potrebbe sembrare scontato, ma in realtà è un atto di coraggio, perché si affrontano problemi sconosciuti”.
Le opere mediali di Coltro saranno in dialogo con la collezione permanente di Palazzo Viani Dugnani, divise in due sezioni: la prima vedrà esposti i paesaggi nei quali lo scenario è più visibile e riconoscibile, frutto della riflessione sul movimento pittorialista
italiano ed europeo a cavallo tra Ottocento e Novecento, momento della storia dell’arte
molto interessante con significative connessioni concettuali tra i media dell’epoca e quelli
digitali attuali. Ad accogliere il visitatore tre Quadri Mediali storici del 2003, provenienti
dalla collezione del mecenate e gallerista Pietro Gagliardi, tele vive con un flusso incessante
di pitture digitali che penetrano l’una nell’altra con combinazioni sempre nuove. Dal flusso
mediale in continuo divenire, l’artista raccoglie tracce che diventano opere uniche, oggetti
dagli aspetti diversi come stampe digitali o installazioni di biblioteche immaginarie.
“Coltro è il padre del System – prosegue Elena Pontiggia – , un sistema digitale che modifica
l’opera all’infinito in un flusso visivo continuo. Cambia così la natura della “tela”, che
diventa mobile e imprevedibile, ma cambia anche il rapporto fra l’opera e l’autore, che può
intervenire su quella tela viva e reinventarla anche dopo il suo approdo in un museo o nella
casa di un collezionista”.
La seconda sezione propone i nuovi lavori realizzati appositamente per la mostra al
Museo del Paesaggio. Per generare questi flussi mediali l’artista ha creato paesaggi come
teatri di eventi naturali estremi, utilizzando nel processo di pittura elettronica anche
l’intelligenza artificiale.
“La ricerca sul paesaggio, che ho iniziato nei primi Anni Duemila, è approdata quasi subito al Quadro Mediale. Esplorando le possibilità espressive di questo nuovo media, ho cercato
di raggiungere un’essenzialità basata sul colore, la luce e il tempo, lontana da ogni minimalismo ma senza rinunciare alla vibrazione lirica che accompagna l’atto del vedere. In occasione di questo progetto presso il Museo del Paesaggio di Verbania – spiega Davide
Maria Coltro – , ho creato dei nuovi flussi mediali ispirati alla natura quando sembra ribellarsi con gesti estremi, incontrollabili, liberando potenze dormienti che sconvolgono gli schemi umani. Il nostro rapporto con gli equilibri naturali è pervaso da un senso di
onnipotenza che in realtà è segno evidente dell’inadeguato assetto etico per affrontare presente e futuro. Credo che l’arte, anche nella sua declinazione tecnologica, in apparenza così distante dall’attitudine naturale, possa andare oltre il puro atto di denuncia e risvegliare la percezione del sublime spirituale che ci abilita a riflettere anche con il cuore e non solo razionalmente sulla nostra responsabilità nell’ordine trascendente della Creazione.”
A unire le due sezioni, altre opere storiche della serie Storyteller (2007), che indagano una
attitudine all’esercizio del contemplare il paesaggio con declinazione più concettuale.
“L’artista entra in punta di piedi all’interno delle collezioni del Museo del Paesaggio
inserendo nelle sale alcune filiazioni storiche di paesaggio in stretto dialogo con le opere
permanenti del museo, in un percorso che attraversa i suoi primi studi, le sue
sperimentazioni e tutta la sua carriera fino ad arrivare all’esplosione finale: un inno alla
modernità e all’utilizzo sano e intelligente dell’AI per fare arte e comunicare messaggi
profondi al pubblico” rimarca la Direttrice Artistica e Conservatrice del Museo del
Paesaggio Federica Rabai.
“Il Museo del Paesaggio propone una nuova grande mostra con un artista di fama
internazionale – aggiunge il presidente Carlo Ghisolfi – affrontando per altro un tema di
grande attualità come quello dell’intelligenza artificiale. Il museo continua nell’esplorazione
di linguaggi artistici sempre differenti da proporre al pubblico locale e ai tanti turisti che
visiteranno le nostre sedi nei prossimi mesi. In parallelo sono diverse le nostre opere in
prestito ad altre realtà culturali, esposte in mostre temporanee allestite presso importanti
musei italiani ed europei”.
La mostra Lo sguardo lucente. Paesaggi mediali ai tempi dell’AI è promossa dal Museo del
Paesaggio di Verbania con il sostegno e il patrocinio di Ministero della Cultura – Direzione
Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali, di Città di Verbania e di Fondazione
Comunitaria del Vco.
L’esposizione in calendario sino all’11 maggio, sarà accompagnata da eventi collaterali, incontri, talk e performance da remoto di Davide Maria Coltro, destinati al pubblico e alle scuole. Organizzata anche una serie di visite guidate la prima delle quali sarà sabato 21 dicembre alle 15.30. Le altre date: 18 gennaio, 22 febbraio, 15 marzo e 19 aprile. Prenotazione obbligatoria a prenotazioni@museodelpaesaggio.it .
“LO SGUARDO LUCENTE. Paesaggi mediali ai tempi dell’AI” è aperta al pubblico: da giovedì a domenica, 10 – 18; Dal 10 marzo: tutti i giorni 10 – 18, martedì escluso.
Cenni Biografici
Davide Maria Coltro (Verona, 1967) è pioniere e maestro della sperimentazione.
Da più decenni riflette sulle potenzialità espressive dello schermo adottando un
atteggiamento analitico e processuale. I suoi progetti modificano la creazione, diffusione e
fruizione dell’arte. Il risultato di questi studi, iniziati alla fine degli anni novanta, è una
inedita piattaforma relazionale che l’autore utilizza per la creazione e diffusione della sua
pittura elettronica. Il rapporto con la storia dell’arte ed i generi della pittura sono cardini
della sua ricerca, lui stesso definisce queste opere come “pittura oltre la materia” che
vivono sulla tela tecnologica o Quadro Mediale restituendo l’immagine all’esperienza del
tempo e dello spazio, una sorta di bilocazione che vede l’artista agire sull’opera senza
essere presente. Coltro parla sempre di “quadro” come oggetto fondamentale nello
sviluppo della storia dell’arte e la sua interpretazione risponde ad una visione storico
culturale attuale che sprigiona il potere evocativo del quadro tradizionale proseguendo
l’evoluzione. Tra le istituzioni nazionali e internazionali che hanno ospitato il suo lavoro si
ricordano: il MART di Rovereto, la Galleria di Trento, la GAM Galleria d’arte Moderna
Achille Forti di Verona, SPSI Art Museum di Shanghai; ZKM di Karlsruhe; l’Istituto Italiano di
San Francisco, GASC Villa Clerici di Milano, Collezione Paolo VI di Brescia, Museo dei Bronzi
Dorati di Pergola, Fondazione Lercaro di Bologna, Museo MAGA di Gallarate, Fondazione
Calderara, Ameno, Museo MAR di Ravenna. Nel 2011 è presente nel Padiglione Italia alla
54° Biennale di Venezia. Nel 2023, Fondazione VAF Stiftung gli dedica una monografia
sull’opera completa. Vive e lavora tra Milano e il Lago Maggiore.