Il sentiero più lungo del parco (9 ore per percorrerlo tutto) gira intorno al massiccio.
N.10 (lunghezza 28,5 km – tempo di percorrenza 9 ore – partenza da Velate e ritorno a Brinzio, via Orino).
E’ il sentiero più lungo del Parco e con le sue varianti consente di girare tutt’intorno al massiccio, restando sempre in quota. Il primo trotto (N.10 A – 12 km – 4 ore) va da Velate a Orino con un dislivello di 100 m, il secondo tratto (N.10 B – 9 km – 3 ore) va da Orino a Brinzio con un dislivello di 50 m, il terzo (N.10 c – 7,5 km – 2 ore) torna da Brinzio a Velate. I tre sentieri consentono di apprezzare il Parco in tutti i suoi aspetti, naturalistici e storico-artistici.
Con il sentiero n.10 a si possono raggiungere, seguendo le deviazioni indicate, il sentiero natura delle sorgenti, le grotte del Remeron e della Scondurava, il laghetto della Motto d’Oro (monumento naturale), il belvedere di Poggio della Corona, il masso erratico del Sass Gross. Proseguendo verso Brinzio, il sentiero N.10 B porta alla rocca di Orino, poi al masso erratico Sasso Nero, tra boschi cedui sino alla località Fornaci di Cuvio.
Qui si risale verso monte incrociando dapprima il sentiero n.3 Sacro Monte-Castello Cabiaglio e poi, transitando nelle vicinanze dell’abitato di Castello Cabiaglio, si raggiunge la caratteristica costruzione della “Cc’ di Asèd, sito a loto della Strada Provinciale. Si segue ora un tratturo che s’inerpica nella faggeta per poi ridiscendere verso valle, oltrepassando le tipiche baite della località “Rossa” ed il rapido solco della Val Pardomo, fino a sbucare nell’ampia zona prativa a sud dell’abitato di Brinzio. II sentiero N.10 c percorrendo la strada sterrata che attraversa la Riserva Naturale Orientata del Lago di Brinzio, raggiunge l’ampia zona prativa del passo della Motta Rossa.
Di qui s’imbocca un sentiero che, tra boschi cedui e campi coltivati, si dirige verso il centro abitato della Rasa. Incamminandosi lungo le caratteristiche vie del paese si scende in seguito sulla Strada Provinciale e la si percorre per alcune centinaia di metri deviando poi, attraverso la Via Salve Regina, tra villette e boschi, verso le località Oronco e Prima Cappella. Una stretta mulattiera digradante verso la profonda valle del torrente Vellone, ci conduce, infine, all’antico borgo di Velate, passando per il monumento naturale delle Marmitte dei Giganti e dallo stagno della Tagliata.