Lo Spazio12 prosegue il suo imparagonabile tragitto curatoriale con un nome che lascia sbalorditi: Hermann Nitsch, Viennese, classe 1938, tra i più famosi – scandalosi e anche contestati – autori dell'era contemporanea.
La rassegna presenta una serie di lavori "Relitti-OMT" così chiamati dall'artista stesso, essendo il risultato (o quello che resta) delle sue performance bubbliche praticate (come noto) in diversi luoghi del mondo.
Dal 1957 Hermann Nitsch si è dedicato alla concezione del suo (OTM), «Orgien Mysterien Theater», il teatro delle orge e dei misteri, una nuova forma di arte totale che coinvolge i cinque sensi. In esso affiorano, attraverso uno stato di eccitazione psicofisica, i più profondi elementi sensoriali e pulsionali.
L'Omt è dunque in stretto ed evidente rapporto con le cerimonie rituali e religiose dei popoli arcaici, durante le quali si sacrificavano animali e si spargeva il loro sangue e le interiora. Nel 1961 con Gunter Brus e Otto Muehl, cui si aggiungerà Rudolf Schwarzkogler, forma il gruppo artistico del Wiener Aktionismus, importando in Austria le tematiche della pittura gestuale. La prima Aktion sperimentale si svolge nel dicembre nel dicembre 1962 a Vienna e dura trenta minuti. Un uomo è incatenato
come se fosse crocefisso e viene coperto con un lenzuolo bianco. L'artista versa sulla sua faccia del sangue che impregna il lenzuolo. Seguiranno altre 120 «azioni» che lo faranno incorrere in vari processi e tre pene detentive.
Questa forma di arte totale (Gesamtkunstwerk), con intenti freudianamente liberatori, ha fortissimi richiami con una violenza ancestrale e senza freni che consentiva di liberare l'energia interiore, passaggio necessario per arrivare alla purificazione e alla redenzione.
L'interpretazione dell'opera – Nell'Aktionstheater (Teatro d'Azione) l'artista viennese introduce sostanze organiche come la carne dei corpi di vitelli e pecore sventrati, liquidi corporali come il sangue e l'urina e paramenti liturgici come mitre cardinalizie, ostensori e croci.
La televisione, i film ci propongono ogni giorno centinaia di morti. Ma come pura immagine, come qualcosa che non ci riguarda. Nel suo Teatro, invece, la morte torna ad essere un'esperienza concreta: il sangue ha un odore e un colore, le viscere degli animali hanno una forma, sono sporche. Se egli provoca scandalo è solo perché presenta una verità, cercando, sull'esempio di ogni grande artista del passato, di lacerare l'ottusità, di raggiungere una consapevolezza.
Il senso profondo del suo lavoro è questo: la presa di coscienza di verità antiche e la liberazione della paura attraverso la catarsi.
"Tutta la mia arte è una preghiera. Non solo a Dio, ma alla natura, all'essere, al cosmo intero. Io sono profondamente religioso, anche se non sposo nessuna particolare confessione. Il mio lavoro e il mio teatro sono un modo estetico di pregare, una via contemporanea alla preghiera. Gli stessi simboli che uso sono simboli presenti in tutte le religioni: il vino, il sangue, il sacrificio. La differenza è che non sono metaforici, ma veri, reali." (Hermann Nitsch)
Hermann Nitsch – Relitti
Dal 19 novembre al 17 dicembre 2011
Barasso, SPAZIO 12
Via Ferdinando Rossi 49int.10
Orari: da martedì a venerdì su appuntamento
sabato, dalle 15.00 alle 19.00
domenica, dalle 10.00 alle 13.00
Ingresso libero
Per maggiori info.: elenaspazio12@gmail.com
adriana@spazio12.com
327 0545262 / 393 5270377
info@spazio12.com – www.spazio12.com