C'è più di un motivo per porgere ascolto a quello che viene da Biasca, piccolo centro collocato lungo la direttrice storica che scende dal San Gottardo e arriva via Bellinzona, fino al Canton Ticino più prossimo a noi.
Il primo, per dire, è che nello splendida Casa Pellanda, dal nome del Cavaliere di Santa Roman Chiesa che la volle erigere nel corso del Cinquencento, furono ospiti illustri tra cui il Cardinale Federico Borromeo di assai lombardiana e varesina memoria.
Il secondo è che in tempi più recenti, trasformata in Casa della Cultura, restaurate come erano all'origine le pietre e i pregiati legni che ne sostanziano la bellezza, ha omaggiato Giovanni Testori, il meraviglioso scrittore, critico, pittore che tanto ebbe da dividere con Varese.
I rapporti con Varese e la sua terra, i suoi artisti, i suoi poeti, si stringono ora ulteriormente con la mostra "Disegnosogno" che va ad inaugurare sabato 14 aprile. Sono quattro gli "artisti-fanciullini" che si dichiarano ancora, ostentamente e prometeicamente poeti.
"Il poeta ascolta la pioggia, guarda le antenne e i comignoli sopra i tetti della città, guida nel traffico (se ha la patente), differenzia i rifiuti e assapora gli odori commovendosi della grazia e dell'orrore offerti da ogni singolo istante, consapevole che qualcosa sta accadendo".
Una sorta di carta d'identità, per loro che, come gli altri 26 artisti presenti in mostra, si muovono lievi, eppure attenti, partecipi, forse anche più di altri, alla propria contemporaneità.
Sono Gaetano Blaiotta, pittore e più poeta, Mari Amesz, pittrice, Mario Chiodetti, scrittore, giornalista, fotografo, Sandro Sardella, poeta e pittore. A loro si aggiungono come è tradizione di "Disegnosogno" – un progetto itinerante nato nel 2002, per merito proprio di Blaiotta e Amesz – artisti del luogo dove si svolge la mostra e ad altri da più parti del mondo.
Quasi una versione in piccolo, di quella multiculturalità che giustamente è ormai cifra di tutte le manifestazioni artistiche di maggior livello. La differenza è una questione di tono, di volume del sonoro. "Il mondo è pieno di mostre rumorose" – scrive il direttore di Casa Pellanda Marco Gurtner in catalogo.
"Disegnosogno" si preoccupa di far arrivare il silenzio, di calmierare l'ordalia o l'orgia della grancassa, di segnalare che può esserci una via di fuga al rumore sonoro e visivo, anche nel mondo dell'arte.
Non un caso: Blaiotta e Amesz vivono nell'enclave appartata di Casalzuigno; Sardella assapora quotidianamente la pace del lato meno esposto della Rasa; Chiodetti amante della Vespa e uno degli ultimi veri innamorati del lago di Varese. Indizi che fanno forse una prova che l'ebbrezza della concentrazione silenziosa è cosa da loro vissuta e cercata.
Altri poi meritano di essere citati tra i partecipanti: Giancarlo Ossola, il grande pittore diviso tra Milano e Mesenzana; Alberto Casiraghi e le sue minuscole edizioni del "Pulcinoelefante". E ancora, il cantore della Beat Generation Jack Hirschman, i ticinesi Nando Snozzi, Flavia Zanetti, gli italiani Giancarlo Cazzaniga, Armando Fettolini e altri prvenienti da Stati Uniti, Germania, Argentina.
"Disegnosogno"
Biasca
Casa Cavalier Pellanda
14 aprile – 3 giugno 2007
orari: mercoledì-sabato-domenica: 14-18; venerdì 16-19
Info: 004191-7433244
Il sito
email: cultura@biasca.ch