Alla scoperta– Inaugura sabato 16 settembre alle ore 15.30, la rassegna fotografica "A campanha do argus", ospitata dal museo Salvini di Coquio Trevisago. A presenziare la presentazione ci saranno Angela Viola -Assessore alla cultura delle Comunità Montana-, Artur Pinto -Presidente del Semestre Culturale Portoghese- Michela Martinoia -Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Cocquio Trevisago-. In occasione dell'apertura della mostra verrà proiettato in dvd il documentario sulla pesca del baccalà in Portogallo. L'esposizione prevede circa 60 opere in bianco e nero, di grande formato.
Alan Villiers– Ufficile dell'esercito australiano e noto fotografo della National Geographic, è l'autore di "A campanha do argus", il più ricco documentario realizzato da un fotografo straniero sulla pesca del baccalà. E' proprio quest'ultima a farla da padrona tra le tradizioni e l'attuale economia del paese latino. La passione e la volontà di Alan Villiers l'hanno spinto, nel 1950, su richiesta anche dell'ambasciatore portoghese Teotònio Pereira, a imbarcarsi con i pescatori portoghesi a bordo dell' Argus, uno dei più bei velieri della flotta portoghese ancora manovrato a vela.
Dal documentario alla mostra– L'avventura di Villiers è stata da lui trasmessa con un libro divenuto un best-seller, un film in dvd e un servizio fotografico. Questo corposo lavoro testimonia una tradizione importante del Portogallo e un settore ancora oggi ambizioso per le politiche economiche del paese. Tutto il materiale è oggi conservato al Museo Marittimo de Ilhavo.
Scambi internazionali– Questa mostra è uno dei frutti del progetto "Volontà di vivere insieme", nato ormai da quasi dieci anni sotto la guida dell'allora presidente dell'Euratom. Quest'idea conta di una forte collaborazione tra il museo varesino e i Comitati Organizzativi dei Semestri Culturali. L'intenzione è quella di colloquiare con i vari comitati che si riuniscono in occasione dei semestri. Al Museo Salvini sono già stati ospitati Finlandesi e Portoghesi. La collaborazione permette al museo di curare manifestazioni che hanno una loro identità europea e che veicolano così il nome e la conoscenza di questa piccola realtà sempre molto propositiva.